Sole, nubi e un po’ di pioggia di Santa Zita

Il tempo della settimana in esame ha visto molte più ‘luci’ che ‘ombre’. è andato, infatti, migliorando giorno dopo giorno fino a sabato, unitamente al rialzo termico atteso nei valori massimi, per poi virare gradualmente, da domenica sera, verso un altro periodo più nuvoloso e con annesse precipitazioni.
Lo stato del cielo ha indugiato nelle condizioni di parziale nuvolosità fino a giovedì concedendo, a seguire, il sole più sfavillante venerdì e soprattutto sabato. Pur essendo iniziata in pieno assetto radioso pure la domenica, nel corso della giornata si sono fatte avanti le avvisaglie del nuovo corso di fine aprile. Il cielo coperto, quindi, ha dominato sia lunedì che martedì; unica variante rispetto a quanto pronosticato fin da otto giorni fa, ma anche rispetto ai successivi aggiornamenti e persino fino a 48 ore prima, le scarse precipitazioni registrate. In effetti, martedì 27, festa di Santa Zita, veniva dato come giorno in cui la pioggia sarebbe stata protagonista indiscussa. Le correnti instauratesi, invece, più da E-SE che da S-SE in quota, hanno dettato un’evoluzione diversa all’ultimo momento. Poco importa il vento al suolo, tramontana o scirocco o libeccio, ma conta il flusso in quota, dispostosi in modo da favorire la pioggia, peraltro meno copiosa comunque, su altri versanti e altre regioni.
Il 27 aprile, guardando cento e più anni di rilevazioni giornaliere, si distingue per essere, mediamente, il più piovoso giorno della terza decade di aprile. Vanta, infatti, una piovosità di 6 mm contro i 5,4 mm del 30 e i 5,2 mm del 24 aprile; se la passa meglio, sempre in riferimento all’ultimo terzo di aprile, il giorno 21 con una media di 3,5 mm. Feste di Santa Zita sotto pioggia battente, in anni recenti, furono quelle del 2015 (57,0 mm) e del 2013 (54,2 mm), ma la dose fu più che discreta pure nel 2010 (27,4 mm) e nel 2009 (18,0 mm). Il più piovoso 27 aprile degli ultimi cento anni non risale a molto tempo fa, essendo occorso nel 1997: caddero ben 68,8 mm… ed era una domenica! Insomma, quest’anno, se il 27 aprile non ha fatto onore alla sua ‘fama’ fino in fondo (ha piovuto leggermente solo nella notte, poco più di 2 mm), avrà almeno accontentato gli abitanti di Succisa dove si festeggia solennemente Santa Zita!
Ma torniamo al commento dell’intera settimana precedente dopo questo tuffo nella pluviometria legata ad una festa locale cara a molti. Si diceva della ripresa della temperatura con cui è venuta avanzando dal giorno 20, non prima di aver registrato una’altra brinata notturna. Dal 21, insieme alle temperature massime, sono cresciute anche le temperature minime. La visibilità si è mantenuta in genere molto buona ed anche ottima per l’intero periodo; solo il 23, limitatamente al mattino, è comparsa una lieve foschia, fugata entro le 10 dall’imporsi di sventolate favoniche.
Tipico è stato, ogni giorno dal 20 al 22, lo sviluppo di nubi cumuliformi nelle ore centrali e pomeridiane; il 20, la prima parte del pomeriggio era stata oscura e minacciosa, ma poi tutto si era risolto con la caduta di poche gocce. La ventilazione dominante, a parte il 21 distintosi per un regolare regime di brezza, è sempre stata quella di tramontana, via via dalle caratteristiche favoniche, culminate il 24 prima che il vento da Nord capitolasse al cospetto dell’avanzata più decisa della brezza di valle.
La perfetta serenità delle ore mattutine e serali è stata giusto punteggiata di cumulus humilis fractus e da tenui cirri nelle ore pomeridiane di sabato 24. L’avanzata delle nubi alte e medie si è fatta più consistente dal pomeriggio di domenica, allorquando si sono andati mescolando cirri, dense velature di cirrostrati e poi anche altostrati e altocumuli. La fase prefrontale era in auge con l’accamparsi degli stratocumulus stratiformis. Un certo anticipo dell’evoluzione si è avuto lunedì mattina, quando è preso a piovigginare, mentre le prime precipitazioni erano attese verso sera.
Alla corsa in avanti del 26, però, ha fatto da contrappunto il… ripensamento del 27, di cui si è già detto sopra, che ha deciso di non bagnare la festa di Santa Zita e di rimandare piogge più organizzate a giovedì 29 e ai giorni successivi, come meglio espongono le previsioni qui accanto.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni