
Sarebbe troppo lungo il titolo completo dell’articolo di questa settimana: “breve incursione dell’inverno per due giorni, poi vince l’ autunno … ecc”. La metà di dicembre, in effetti, è stata doppiata ripiombando nell’umidità e nelle correnti umide e temperate – che avevano dominato tutto novembre e l’inizio del mese in corso – dopo un assaggio d’inverno affacciatosi giovedì 12 e venerdì 13.
Da segnalare, nei sette giorni in esame, il sereno puro e limpido e ventoso di martedì 10, primo giorno completamente senza nubi dal 26 e 27 ottobre scorsi. L’aria asciutta e le gagliarde raffiche di vento da nord, condizioni a lungo anelate e purtroppo già attenuatesi l’11, hanno preparato il terreno alle precipitazioni nevose dei due giorni successivi, localmente verificatesi anche a quote collinari e basse.
Il 12, al primo mattino, un cenno di fiocchi di neve si è osservato fino a Pontremoli, mentre la quota della ‘corona bianca’ si è attestata intorno ai 400 metri. Un nocciolo di aria rigida ha determinato il repentino cambio di fronte, fra l’altro sfruttato da due sistemi frontali in rapido transito uno dietro l’altro.
La sera del 12, rasserenamento e gelo, ma all’alba del 13 è entrata nel vivo la seconda mandata, con freddo umido stagnante, pioggia via via più ardita e neve a quote più alte rispetto al giorno precedente a causa di un respiro temporaneamente più mite in quota e sui monti (non a valle, dove, per poco, è stato evitato un debole fenomeno di gelicidio). Alle ore 13 circa, appena transitato il profondo minimo barico, inferiore ai 985 hPa, il rientro di aria più gelida sotto la sferza della tramontana ha fatto di nuovo precipitare i termometri in montagna e pure a valle, mentre le schiarite tornavano ad ampliarsi.
Tutto si è svolto con grande rapidità, al punto che a sera, quando la temperatura ha continuato a scendere nelle conche vallive già lasciate tranquille dal vento, cambiava un’altra volta verso aumentando da capo in montagna! In definitiva, una toccata e fuga a tappe forzate prima di cedere ancora il posto, fin da domenica 15, all’opprimente status quo ante a base di cielo coperto, oscurità, umidità, pioggerelle e temperatura mite…
Uno squallore davvero poco invernale, che si spera possa cessare una buona volta il prima possibile.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni