
Neppure in questa estate 2018 si scopre l’acqua calda quando si ribadisce (perché non è una novità, ma una brutta piega in auge da anni) che intorno alla meteo gira anche, purtroppo, una jungla di pseudoinformazioni, una ridda di notizie e di affermazioni talora assurde con il solo scopo – neppure tanto dissimulato – di lucrarci su facendo a chi la spara più grossa.
L’estate, si sa, è una stagione esagerata. Anche quando, nel complesso, trascorre moderata e senza apparenti eccessi, conta pur sempre un discreto numero di episodi atmosferici violenti, localizzati, qualche volta ritenuti strani e senza precedenti.
Del resto, è tipico della natura umana giudicare soverchiamente gli eventi attuali dimenticando quelli passati. In definitiva, si rischia di non essere più capaci di dare uno sguardo sereno su un mese o una stagione (il che, ovviamente, si può fare solo a mese o stagione conclusa) perché sul web e sui social è già stato detto tutto: si vive in un mondo che brucia ogni cosa, ancor prima che essa si sviluppi e abbia termine.
Tramite questa pagina, si è sempre cercato di contrastare una simile abitudine, lo si fa e si spera di continuare a farlo in futuro. La decade centrale di luglio volge al termine dopo le ultime ‘visite’ temporalesche. Non ha fatto meraviglia che, accanto alla provincia, alla vallata o al singolo paese martoriati da vento, grandine e diluvi, ve ne siano stati altri (la maggior parte) dove i fenomeni o non si sono visti o hanno appena bagnato il terreno.
La Lunigiana ne è uscita indenne, toccata da piogge per lo più deboli nei giorni 11, 12 e 16, mentre dal radar si vedevano celle temporalesche sparse spostarsi dal Nord al Centro e infine, martedì 17, anche al Sud. Intanto, il caldo luglio continua, senza picchi eccelsi, ma su livelli termici consistenti, a scorno di chi va blaterando di “estate in crisi”.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni