
Il titolo del Taccuino, di solito, ricapitola in una frase quanto accaduto, ma questa volta si azzarda ad anticipare gli eventi, considerato che le previsioni per questa prima parte di novembre indicano il perdurare del ‘traffico’ perturbato per diversi altri giorni ancora.
Cessato il forte maltempo di fine ottobre, l’ultimo giorno del mese scorso si sono registrate altre deboli piogge e le precipitazioni hanno interessato quotidianamente pure la prima settimana di novembre. Le temperature si sono tenute su livelli decisamente elevati per la stagione, proseguendo il trend di ottobre, oltretutto in compagnia di tanta umidità. Una provvidenziale ventilazione ha tentato di asciugare un po’ l’ambiente, riuscendovi in parte nelle zone soggette allo spirare dello “scirocco invorticato” da Nord.
La notte del 1° novembre ha inaugurato il terzo ed ultimo dei mesi autunnali con una piovuta di 30-35 mm. Più modesti gli apporti dei giorni successivi.
Particolarmente tiepide le condizioni della notte di domenica 4 novembre, trascorsa con temperature superiori ai 15-16°C, fatto estremamente raro ad autunno così inoltrato. Qualche parziale schiarita il 2, il 3 e il 5 ha reso la situazione atmosferica meno opprimente grazie al comparire del sole a tratti anche lunghi.
Il resoconto di ottobre mette sotto gli occhi un mese che deve aver imparato da marzo una certa follia. Sono state le precipitazioni, soprattutto, a concentrarsi in pochi giorni e a creare una situazione pesante a livello nazionale. Abituati alle copiose piogge di casa nostra, non sorprendono gli oltre 400-500 mm caduti nel mese, totali che in ottobre si vedono spesso, quanto piuttosto il loro succedersi nel giro di 72 ore, congiunti ai forti venti che hanno sferzato intere regioni della Penisola.
Non tutte le zone della Lunigiana sono state, peraltro, interessate nella stessa misura, giacché esiste una fascia più risparmiata che corre dal Bagnonese attraverso i comuni di Licciana, Fivizzano e Casola, dove le piogge si sono fermate a circa un terzo di quelle riversatesi tra Mulazzo, Zeri e Pontremoli.
Fra tutti i pluviometri in servizio, appartenenti a reti diverse, i 500 mm sono stati raggiunti e superati nelle valli del Verde, del Gordana e del Teglia. A Pontremoli-Verdeno, sono caduti 419,2 mm; a Villafranca-Ghiaione se ne sono sommati 243,8 e a Gragnola 226,4. I totali più bassi del mese di ottobre 2018 oscillano intorno ai 150 mm nel medio corso delle valli del Taverone e del Rosaro.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni