
Non è facile condensare in poche parole il succedersi degli eventi meteo della settimana di maggio oggetto del commento. Quel che è accaduto a cavallo di 2a e 3a decade di maggio si può riassumere come sopra. Il periodo era partito bene e, il 17, i termometri avevano raggiunto le punte massime di 27-28°C diffusi a fondovalle; qualche punta di 29°C e oltre (29,9°C a Villafranca-Ghiaione) era stata favorita dall’aria asciutta e limpida e dall’indecisione del regime di brezza in contrasto con il flusso aereo dominante discendente dall’Appennino. Più nubi e vivacissima ventilazione prefrontale a rinforzo della brezza diurna, d’altro canto, erano state le responsabili dell’assestarsi delle temperature massime di giovedì 18 su valori un poco inferiori a quelli del giorno precedente. Il fronte atteso venerdì 19, che le previsioni volevano più attivo nel pomeriggio-sera, si rivelava uno di quelli che si…divertono a render bugiardi i meteorologi: tanto è vero che le piogge sparse prediligevano le ore antimeridiane. Il vento di libeccio si dava da fare ad addensare nubi, ma non si ripetevano precipitazioni nella seconda parte del dì. L’aria, però, non si era affatto stabilizzata, ed ecco pertanto, nel corso del mattino di sabato, il fiorire delle nubi cumuliformi pronte a mutarsi in cumulonembi nel primo pomeriggio.
Dagli angoli di spazio aereo scuri e minacciosi ad una generale situazione temporalesca il passo si rivelava breve; tuoni a ripetizione e saette guizzanti movimentavano il pomeriggio prefestivo. Erano da poco stati toccati 22-23°C quando, da Nord e da Nord-Est, i temporali si organizzavano per scendere verso valle fra colpi di vento, piovaschi e strisciate di grandine. Sensibile la differenza tra prima e dopo i fenomeni perché la temperatura calava bruscamente di oltre 10°C a suon di aria fredda rovesciata dai pesanti e oscuri nuvoloni. I pluviometri denotavano il carattere capriccioso degli scrosci, capaci di interessare limitate zone scaricando 20-25 mm e lasciando quasi all’asciutto altre. Lentamente, entro sera, tornava a schiarire. Il miglioramento di domenica si rivelava sincero e non solo limitato alle ore notturne e mattutine. Le correnti da Nord mantenevano nitida la vista e sgombro l’orizzonte, eccetto i tipici cumulus humilis fractus delle ore pomeridiane. Gradevoli, ventilati e soleggiati trascorrevano pure il lunedì e il martedì della settimana attuale, con notti ancora fresche e pomeriggi piacevolmente caldi.
Previsioni valide dal 26 al 30 maggio
La parte finale del mese in corso non è destinata a recare scossoni dello stato atmosferico. Si delinea ancora qualche giorno caratterizzato da condizioni di tempo stabile, quasi estivo, eccezion fatta per alcuni possibili temporali pomeridiani sui rilievi montuosi.
Venendo ai singoli giorni, dopo il cielo sereno o poco nuvoloso di mercoledì e giovedi, è probabile che venerdì 26 e sabato 27 vedano una maggiore attività di nubi ad evoluzione diurna: i tipici cumuli di bel tempo della primavera avanzata, i quali però, quando la colonna d’aria si instabilizza, possono evolvere in nubi temporalesche nelle ore pomeridiane. Le temperature minime oscilleranno intorno ai 10°C, le massime tra 26°C e 28°C. La ventilazione sarà a regime di brezza, quindi più attiva tra il tardo mattino e il tardo pomeriggio; nelle località più prossime ai rilievi, si avvertirà pure una debole brezza di monte serale. Il regime di brezza potrebbe essere sostituito da correnti settentrionali nella giornata di sabato. Eventuali precipitazioni di origine temporalesca potranno ancora verificarsi sui rilievi sconfinando, poi, fino a valle.
Da domenica 29 a martedì 30, infine, le sfumature estive si consolideranno e le temperature andranno aumentando, specie nel più basso fondovalle. Qualora le brezze dovessero risultare inibite da parte dei venti tra N e NE, caldi e asciutti sotto l’azione stabilizzatrice dell’anticiclone, non si esclude il verificarsi delle prime punte di 30°C.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni