Pioggia e neve di fine inverno

Con l’eccezione dei giorni 20 e 21, ancora sereni o poco nuvolosi, e di domenica 25, quando i fenomeni si sono presi una pausa per molte delle ore diurne, la settimana in esame ha visto la prevalenza del tempo perturbato, specialmente giovedì 22 e poi tra lunedì 26 e martedì 27.
A dire il vero, persino il 20, lo sviluppo repentino di nubi cumuliformi nel pomeriggio – fatto alquanto insolito per febbraio – aveva prodotto un breve e debole piovasco intorno alle ore 16. La massa d’aria ancora abbastanza asciutta e il cielo stellato determinavano, d’altro canto, forti escursioni termiche tra i tepori pomeridiani e il freddo dell’alba, all’insegna delle brinate con lieve gelata al mattino dal 21.
Sul finire della notte del 22, la copertura nuvolosa prendeva possesso di tutto il nostro spazio aereo e deboli precipitazioni si avviavano entro la tarda mattinata. Pioggia debole o moderata scendeva fino a sera. Più mossa dal vento di libeccio risultava l’atmosfera ancora grigia e piovosa di venerdì 23.
Nella seconda parte della giornata, le precipitazioni nevose, dapprima confinate alle più alte vette, scendevano a imbiancare fino a quota 1300-1400 metri. Un temporaneo intervallo non andava oltre la mattinata di sabato 24, conclusasi tra piovaschi e poi rovesci, anche conditi da piccoli chicchi di grandine.
Il calo termico permetteva un ulteriore abbassamento della neve fino a 1100-1200 m. Nel primo pomeriggio, durante le ‘gragnuolate’ descritte, più volte si udivano tuoni e in cielo balenavano i lampi a sancire il primo temporale dell’anno. Schiarite più ampie si aprivano, a seguire, tra sabato pomeriggio e domenica sera, pur in un contesto di variabilità contornata da residui piovaschi sia la notte che il tardo mattino del 25.
Le aperture pomeridiane domenicali, a tratti, permettevano di vedere il crinale appenninico ammantato di bianco. Immediato, tuttavia, si rivelava il sopraggiungere del nuovo sistema frontale lunedì 26. Le strade erano già bagnate sul far del giorno e da mane a sera la pioggia scendeva concedendo solo brevissime pause.
Dal primo pomeriggio, alla pioggia si univa la tramontana scura; la sensazione di freddo veniva esaltata dal vento, stante la temperatura compresa fra 4°C e 7°C per l’intera giornata e con i massimi e i minimi slegati dal loro tipico andamento sinusoidale a causa delle condizioni atmosferiche perturbate.
L’aria fredda, presente più a ovest che a est, dava ragione della quota neve più bassa sui rilievi zeraschi e pontremolesi (fino a quota 800-900 m) rispetto alle aree più orientali e sulle Alpi Apuane, dove si teneva sui 1000 m e oltre. Gli accumuli pluviometrici, nel pomeriggio di martedì 27, risultavano cospicui su tutto il bacino della Magra; un recupero avveniva poi anche nell’area SE della provincia, che aveva ricevuto minori apporti.
100 mm da lunedì mattina in quasi tutte le stazioni di fondovalle, mentre sui rilievi il conto era superiore ai 150 mm tra pioggia e neve fusa, laddove è caduta. Il mese si avvia a totalizzare cifre importanti e rientrerà senz’altro fra i primi dieci più piovosi mesi di febbraio in oltre un secolo di osservazioni.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni