
Prima e seconda decade di dicembre si sono date il cambio con qualche novità nello stato atmosferico. L’esordio del mese si è rivelato tra i periodi dell’anno più irrorati dalla pioggia (e non ci voleva molto!), poi si è mossa l’aria rigida proveniente da NE approdando fino alle latitudini e longitudini del Centro e Nord Italia. Poco abituati al freddo come non mai, in questo scorcio prossimo alla fine del 2022, abbiamo avvertito il sensibile calo termico; tuttavia, mentre le temperature avevano appena raggiunto livelli competenti alla stagione, già si scorgevano, nelle analisi in quota e al suolo da giovedì 15 in poi, le premesse per un ristabilimento della mitezza precedente, forse fino al solstizio. Alle spalle sono già i tramonti più precoci dell’anno (10-11 dicembre), presto avremo il giorno più corto (21 dicembre), mentre per le albe più tardive si dovrà attendere fino ai primi due mattini dell’anno nuovo.
Intanto, la prima decade si è distinta per la tanta umidità. Sono caduti 132 mm e i fiumi sono tornati a far sentire la loro voce. Le precipitazioni si sono avviate la sera di giovedì 8, ma è stato venerdì 9 che la perturbazione ha offerto il ‘meglio’ di sé secondo schemi che, ultimamente, non si erano visti spesso: un transito da manuale e con qualche ora di ‘tramontana scura’ che ha interessato il territorio pontremolese. Infatti, il travaso d’aria da NW, più sensibile a metà giornata, ha reso le ore fra le 11 e le 13 le più fredde e proprio in concomitanza della pioggia più battente. In quota, allo stesso tempo, stava affluendo aria più mite e quindi non si è avuta neve.
Solo il Passo del Brattello, più basso degli altri, risentiva del residuo freddo ivi annidato e registrava, per qualche ora, un po’ di ‘vetroghiaccio’; anche Pontremoli, alle prese con i refoli provenienti dal valico, risultava il centro di fondovalle più freddo di tutta la regione e con temperatura, nel mezzodì, più bassa di quella del Passo del Cerreto o dell’Abetone, già alle prese con il flusso più mite da Sud. Più tardi, si ristabiliva un più consueto gradiente termico verticale e pure le precipitazioni si esaurivano. Gli apporti relativi all’evento hanno superato i 100 mm in qualche stazione montana, nonché a Villafranca-Ghiaione.
Tra media e alta Lunigiana, diffusi i totali dell’ordine di 60-80 mm (81,8 mm a Pontremoli), mentre nella Lunigiana orientale la pioggia è stata più moderata (36,6 mm a Gragnola). Le vallate prossime alla Garfagnana e il versante delle Apuane rivolto al mare, però, hanno avuto un piccolo supplemento temporalesco la notte di domenica 11, trascorsa tranquilla, al contrario, nel resto della provincia. Localmente, sono state segnalate cadute di grandine che, a motivo del freddo intervenuto, è rimasta qua e là al suolo gelando nelle notti successive. Il sole prevalente di domenica è stato accompagnato da un vento freddo e gagliardo di tramontana, mentre lunedì 12 la natura del freddo si è rivelata calma e ‘silenziosa’ in attesa del martedì rigido e ventoso.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni