Un avvio di aprile pienamente invernale

Le previsioni della scorsa settimana sono state rispettate a metà: in questo avvio di aprile il cambio della circolazione atmosferica è avvenuto, la pioggia è tornata. Si sono riaffacciati, come temuto, pure la neve e il freddo, che hanno raggelato non solo i rilievi montuosi, dove in questo periodo i fenomeni invernali sono in linea con la climatologia, ma persino le quote più basse interne e le colline litoranee della Riviera Ligure.
Trascorsi i pochi giorni perturbati di fine marzo e inizio aprile, però, il tempo pare rimettersi, ancorché freddo (martedì 5, ancora brina e gelo con minime a -1°C), mentre sarebbe stato alquanto opportuno l’instaurarsi di un regime a base di piogge frequenti. Ecco perché ‘previsione rispettata a metà’. Il 30 e il 31, finalmente, una discreta dose di pioggia è scesa su vasti territori assetati del centro e nord Italia; l’apporto non è stato significativo e alcune regioni restano in attesa di una svolta più decisa.
Nella nostra provincia, il cielo ha beneficato di più la Lunigiana centro-orientale e l’area di costa. Se nell’interno il 30 e il 31 sono stati gli unici giorni piovosi del mese, in area apuana costiera qualche pioggerella si era vista anche il 4 e il 14. Fatti i conti si arriva appena a 25-30 mm nell’alta Lunigiana, a 35-45 nel resto della vallata e in prossimità della costa, fino ai locali massimi di 50-70 mm in qualche sito montano. Si tratta del 20-25% della media storica normale dove ne è caduta di meno, fino al 35-40 %, non oltre, dei luoghi un poco più irrorati. I due giorni di pioggia sono riusciti, in extremis, a far totalizzare al mese più acqua dello scorso anno, parimenti segnato da un marzo molto asciutto.
La temperatura media di 8,2°C a Pontremoli (norma 1991-2020 è 8,5°C), molto prossima per difetto ai canoni, lo è stata solo grazie al compensarsi quasi perfetto di scarti negativi nelle minime e positivi nelle massime. Dopo le nevicate dai 1200-1300 metri in su del 31 marzo e del 1° aprile, il clou dei fenomeni si è avuto sabato 2: la neve è scesa audacemente fino in collina e poi fino a valle, al limite dei 130 m di Villafranca.
A Pontremoli, dove la precipitazione ha assunto intensità a larghe falde fra le 7:15 e le 7:45 per poi attenuarsi a fiocchi più piccoli tra le 7:50 e le 8:15, il suolo, i tetti, le auto sono apparsi imbiancati fino a metà mattina, ma poi i fenomeni hanno avuto termine. Non così in Val di Vara e alle Cinque Terre, dove per l’intera giornata rovesci nevosi si sono susseguiti oltre quota 200 nel versante mare e localmente fin quasi a quota 100 m nell’interno. Accumuli di 20-25 cm, a fine evento, si sono misurati sui rilievi tra Sestri Levante e la Val di Vara (Colle di Velva, 545 m).
La nevicata, pertanto, si può definire straordinaria per la stagione nei tratti liguri citati, mentre per la Lunigiana si è trattato di un fenomeno anomalo, ma non eccezionale, essendo vari i precedenti di visite di neve in aprile a fondovalle, anche più tardive di quella di sabato scorso: 9 aprile 2003, 12 aprile 1998, 18 aprile 1991, 4 aprile 1983, 15 aprile 1962, 20 aprile 1954 e 6 aprile 1929 i casi più noti.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni