
Avete letto bene: la chiacchierata di questa settimana parla di “giù e su” e non il contrario, per il semplice fatto che settembre si era avviato con il fresco e ora sta riscoprendo il caldo, destinato addirittura ad aumentare a metà mese. Di queste inversioni termiche cronologiche anziché altitudinali, sono piene le cronache meteo di ogni epoca, latitudine e longitudine, per cui, pian piano, con gli anni, si impara a non stupirsi (quasi) più di nulla.
La ferita inferta all’estate dall’agitato finale di agosto aveva avuto effetti piuttosto drastici e l’atmosfera era parsa votarsi docilmente alla scansione stagionale cara ai meteorologi: ora, invece, settembre si è improvvisamente alleato all’estate astronomica rediviva dando un calcio all’autunno che aveva osato avanzare diritti di subentro.
I primi due giorni avevano proposto instabilità ad evoluzione diurna, minime già inferiori ai 10°C, banchi di nebbia mattutini e rugiada in abbondanza. Nel pomeriggio, piovaschi e rovesci con qualche contenuto rumoreggiare di tuoni precedevano le schiarite serali. Il sapore dell’autunno era nell’aria, forse per la minore durata del dì, persino nelle magnifiche giornate successive da giovedì 3 a domenica 6, dal cielo sereno o poco nuvoloso, limpido, perfette per gite, escursioni montane e mete marine. Al fresco delle ore notturne e mattutine, seguivano ore diurno-pomeridiane piacevolmente calde, rivelatesi particolarmente ventilate e gradevoli domenica 6 (complice un calo termico pre-frontale), che si può definire il giorno ‘top’ per l’optimum atmosferico realizzatosi.
Il prosieguo è un’altra storia, perché le attese precipitazioni del 7, tolti brevi rovesci nello Zerasco e nel Bagnonese, sono rimaste in cielo e si è invece mosso un flusso aereo più tiepido da levante: esso si è presentato sotto forma di vento di tramontana, non fresca e neppure molto asciutta, stanti gli addensamenti orografici e le leggera foschia, di cui prima non c’era traccia.
In attesa degli annunciati ‘botti’ caldi settembrini, dunque, resta spazio per due parole sull’estate 2020, avendo la scorsa settimana dedicato il taccuino al resoconto di agosto. A Pontremoli, il trimestre estivo, di poco più caldo della norma 1981-2010 (pari a 20,5°C), ma meno caldo rispetto alle estati vissute dal 2015 al 2019, si è piazzato, con una temperatura media di 20,9°C, in 24a posizione ordinando le 92 stagioni dal 1929 in poi. Conservano saldamente i capi della scala l’estate più torrida del 2003 (t. media 23,6°C) e quella particolarmente fresca del 1977 (t. media 17,4°C).
Il capitolo precipitazioni archivia un’estate piuttosto piovosa per quantità raccolta: 384,4 mm, circa il 75% in più del normale (norma secolare 220 mm), ma irregolarmente distribuita in gran parte nella prima metà di giugno e nei nubifragi di inizio e fine agosto, comportamento, peraltro, che non ha nulla di strano, ed è anzi in linea con il carattere capriccioso e aleatorio dei rovesci estivi.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni