Una tempesta equinoziale… a metà

36meteoAlla soleggiata settimana coincisa con i giorni oggetto della cronaca dello scorso numero, ha fatto seguito un tempo più vario e distintosi per il graduale calo della temperatura. Un primo fronte transitava, senza colpo ferire quanto a fenomeni, tra mercoledì 18 e giovedì 19, preceduto da ventilazione meridionale e seguito da flusso settentrionale, più fresco, ma non molto asciutto.
Nonostante la tramontana, infatti, la crescita dei funghi è andata avanti suggellando una stagione micologica che non si ripeteva da diversi anni. L’equinozio d’autunno ormai prossimo pareva promettere una sfuriata temporalesca legata ad un sistema frontale che si stava formando sull’Europa occidentale e destinato ad essere incentivato una volta giunto sul Mediterraneo.
Le previsioni mutano anche più volte al giorno qualora la situazione meteo sia ingarbugliata: quelle formulate su queste pagine fin dal 17 settembre, infatti, non erano riuscite, con così largo anticipo, a cogliere l’evoluzione delineatasi solo dopo 36-48 ore dalla stesura dell’articolo. Neppure le previsioni ufficiali di domenica 22, a sole 12 ore dall’evento, hanno avuto vita facile e la ‘tempesta equinoziale’, fino all’ultimo, si è rivelata una bestia nera per i modelli matematici.
36meteo_tabellaTra Liguria di Levante e alta Toscana, ai paventavano nubifragi preoccupanti ed era stata diramata l’allerta ai cittadini. Il lunedì mattina, data dell’equinozio, i diluvi si erano invece concentrati più a sud, tra bassa Toscana e alto Lazio, e tra il pomeriggio del 22 e quello del 23 forti rovesci venivano segnalati pure in qualche altra provincia della nostra regione. La conclusione non può essere un banale “si sono sbagliati”, bensì la constatazione che le previsioni non sono certezze, ma associate ad una probabilità; per quanto alta sia la probabilità associata alla manifestazione di un evento, anche qualora sia prossima a 100, esiste sempre una minima percentuale di non accadimento dell’evento.
La posizione più delicata, in casi simili, è quella di chi deve decidere se rimandare o confermare un’attività all’aperto oppure trasferirla al chiuso. La tempesta equinoziale – come è facile intuire, sono fenomeni che si chiamano così perché avvengono nei giorni prossimi all’equinozio di autunno o di primavera – ha imbronciato il cielo di domenica 22 senza infierire con l’acqua, caduta ad intermittenza, debole o moderata e più diffusamente nelle ore pomeridiane e serali. Nella notte e al mattino di lunedì 23, alcuni rovesci un po’ più forti hanno visitato ristrette zone orientali del bacino della Lunigiana interna. 

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni