Non un ‘dente’, ma i fulmini di S. Clemente

45meteoL’ultima parte di novembre, che non di rado annuncia l’inverno con assaggi anche consistenti di freddo (“per S. Clemente, l’inverno mette un dente”), ha dispensato più acqua che gelo, soprattutto in occasione dell’avvio del week-end. Mercoledì 21, a seguire il cenno di brina e gelo del primo mattino, è intervenuto un tempo grigio e piovigginoso, poi un po’ di pioggia la sera e notte tra il 21 e il 22.
Giovedì 22, tra gocce, piovaschi e foschie, prosecuzione delle… ‘note umide’ pure nel giorno dedicato a Santa Cecilia. Il 23, a tarda sera, addirittura un nubifragio temporalesco, scoppiato dopo che le ore diurne e serali erano trascorse in pieno assetto novembrino, cupe e piovose. Dopo le 20, infatti, tuoni via via più frequenti si sono fatti udire fino al clou del fenomeno.
45meteo_tabellaScariche elettriche nube-suolo si sono abbattute con violenza poco prima delle ore 23 su Pontremoli, il tutto mentre la pioggia cadeva a dirotto. Il sistema perturbato temporalesco si è mosso con relativa lentezza, mentre era preceduto da ventilazione tiepida di scirocco in zona di costa e accompagnato e seguito da aria più fredda in alta Lunigiana: ‘impianto’ frontale notato più volte anche in occasione dei più gravi eventi alluvionali. Intorno alla mezzanotte tra venerdì e sabato, il blocco si è risolto e i forti scrosci che avevano impegnato il pontremolese e lo zerasco si sono spostati e diluiti anche altrove procedendo verso levante. All’alba, i corsi d’acqua in piena rumoreggiavano ancora, poi con il cessare delle precipitazioni il livello è rientrato alla normalità.
I pluviometri hanno raccolto diffusamente dai 60 ai 90 mm, ma localmente più di 130 mm: a Pontremoli, sono caduti 70,4 mm venerdì 23 (circa 50 dei quali dalle 19 alle 24) e 64,2 mm sabato 24, tutti nelle ore notturne e del primo mattino. Il giorno prefestivo, dopo lo sfogo descritto, è riuscito ad assicurare qualche schiarita nelle ore centrali e pomeridiani e fra moderati refoli di fresco vento di libeccio. Le parziali aperture del cielo in clima così umido e la calma di vento notturna del 25 hanno favorito il formarsi di banchi di nebbia, spariti al risveglio domenicale in virtù della brezza settentrionale ridestatasi.
Tempo più marzolino che novembrino può dirsi di lunedì 26, tra nebbia, schiarite, nubi e piovaschi a vicenda. Infine, quella levatasi martedì 27 è parsa una tramontanina con ambizioni forse sufficienti a recare un ristabilimento meno effimero.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni