Ultime cartucce autunnali di novembre

44meteoPer colmare la depressione responsabile del tempo perturbato dei giorni 12 e 13 novembre non sono certo bastate poche ore, ma se in termini di fenomeni poteva dirsi tutto finito già martedì 14, quanto a vento si è dovuto attendere fino a sabato 18.
Il pronto ritorno delle ampie schiarite si rilevava in parte ingannevole, perciò alle poche nubi di martedì faceva da contraltare il cielo molto nuvoloso di mercoledì 15; altocumuli lenticolari e rotori, tipiche nubi d’onda dei giorni di tramontana, occupavano l’orizzonte da mane a sera. Il vento soffiava con veemenza e le raffiche superavano spesso 60-70 km/h: con un simile stato di agitazione atmosferica, permaneva la percezione di freddo pur in presenza di un leggero aumento della temperatura rispetto ai giorni immediatamente precedenti. Il 16 e il 17, il vento iniziava a calmarsi nottetempo nel più basso fondovalle, mentre persisteva a Pontremoli; a motivo di ciò, le escursioni termiche si differenziavano parecchio, al solito, tra quelle realizzatesi nelle località del fondovalle più prossimo ai rilievi (Pontremoli) e quelle più ampie tipiche del fondo dei bacini più bassi e discosti dalle pendici montuose (Villafranca, Aulla).
44meteo_tabellaCosì, mentre al mattino le conche più depresse vedevano un calo termico più sensibile, seguito però da ore pomeridiane più tiepide, a Pontremoli vigeva un assetto termico più costante, senza slanci in un senso e nell’altro e, in generale, più fresco durante il dì causa la insistente ventilazione settentrionale. Notare, ad esempio, il divario tra minima e massima dell’ordine dei 7-8 gradi a Pontremoli nei giorni 16 e 17 contro il più marcato sbalzo di 15-18 gradi tra gli estremi termici occorso a Villafranca nelle stesse date. L’orizzonte si manteneva limpido donando condizioni atmosferiche perfette.
Il 18, placatosi il vento ovunque entro sera, l’intatta serenità del cielo prometteva una sensibile brinata per la domenica mattina, ma le nubi in agguato fin da mezzanotte rimandavano ancora la gelata da irraggiamento. Le nubi andavano poi diradandosi in parte e del tutto dopo il tramonto consentendo il crollo termico sperimentato al gelido mattino di lunedì 20.
L’influenza delle correnti atlantiche, con vento di libeccio sui rilievi montuosi, era però ormai indifferibile e il cielo ‘ostruito’ dagli stratocumuli, benché un po’ lacunosi, ne faceva fede per tutto il martedì 21.

 

Previsioni valide dal 24 al 28 novembre

Dopo la pausa centrata intorno al 20 novembre, nei prossimi giorni è atteso un graduale calo della pressione atmosferica per l’approssimarsi di una perturbazione nord-atlantica che interesserà velocemente l’Italia fra sabato e domenica.
Quindi, già venerdì 24, è atteso un cielo da nuvoloso a quasi coperto con deboli piogge sparse. Venti in rotazione dai quadranti meridionali e temperature piuttosto miti, specie nei valori minimi notturni.
Sabato 25, secondo le analisi odierne, dovrebbe essere la giornata più instabile con cielo da molto nuvoloso a coperto e rovesci localmente anche a carattere di breve temporale. La neve potrebbe tornare a cadere sulle cime dell’Appennino.
Domenica 26, dopo una residua instabilità fra notte e mattino con un probabile abbassamento della quota neve fin verso la quota di 1200-1300 metri, sono attese ampie schiarite per la rotazione dei venti fra Nord e Nord-Est. Temperature in diminuzione.
Più soleggiata, ma più fredda, con possibili gelate notturne e ancora una moderata ventilazione settentrionale, si prospetta la giornata di lunedì 27.
Da martedì 28, infine, potrebbe prendere piede una situazione tipicamente invernale per l’avvento di una massa d’aria di origine artica con formazione di una profonda circolazione depressionaria a carattere freddo. Ovviamente, fenomeni ed entità del calo termico saranno da rivalutare con il passare dei giorni.
In attesa del prossimo appuntamento settimanale su queste pagine, è possibile seguire l’evoluzione anche su www.meteoapuane.it.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni