
Se marzo e, in minor misura, aprile, avevano corso e precorso i tempi della stagione primaverile, maggio ha deciso di dar ragione a chi raccomanda di andare adagio nello scoprirsi: sia continuando a tenere modesto il livello termico a seguito della drastica sterzata di aprile, sia imitandone la tardiva resipiscenza quanto a pioggia. Nelle quattro settimane, si è raggiunta la soglia dei 20°C di temperatura massima molto più rado di quanto fosse accaduto tra metà marzo e metà aprile.
Maggio ha premiato pure gli sforzi pluviogeni del finale aprilino, tanto è vero che, dopo la pausa asciutta di sabato 29 e domenica 30 del mese scorso, dal 1° maggio, praticamente, non è passato giorno che abbia visto i pluviometri inoperosi. Si sono alternate fasi di tempo piovoso con cielo più chiuso (giovedì 4 e sabato 6) e altre in cui, tra una serie di rovesci, piovaschi e/o pioviggine insistente, non sono mancate schiarite più o meno ampie. Al di là delle ore interessate dalle precipitazioni, la visibilità è risultata spesso molto buona e persino ottima.
Temporali in giro o tuoni lontani si sono manifestati il 3 di primissimo mattino, mentre temporali più vicini hanno fatto breve comparsa nei pomeriggi di sabato 6 lunedì 8. La ventilazione ha visto un’alternanza democratica di correnti di ‘marino’ e di tramontana, entrambe assai fresche. Gli apporti possono considerarsi soddisfacenti, vista la necessità di acqua piovana che c’era fino al 25 aprile. A molti non sarà piaciuto questo ‘verso’ del tempo, ma è innegabile che avesse esagerato prima nel verso opposto, recando una stabilità e un tepore completamente fuori regola meteoclimatica. La prima decade di maggio si conclude, pertanto, con un deficit termico e un surplus pluviometrico, quest’ultimo prezioso per coprire la carenza precedente. Non c’è dubbio che, nel passato, si fosse visto molto di peggio e che non sia proprio il caso di stracciarsi le vesti per l’andamento atmosferico dell’esordio di maggio.
Messi insieme tutti i passaggi perturbati dall’1 al 9, si ottiene il dato di 89,8 mm caduti a Pontremoli dal 1° maggio, 89,2 a Villafranca, 90,2 a Gragnola e 65,4 a Massa. Si tratta di una frazione già cospicua, oltre i ¾, rispetto al totale medio atteso per l’intero mese.
Previsioni valide dal 12 al 16 maggio
Le condizioni di tempo mediamente instabile, presenti ancora mentre questo articolo sta andando in stampa, dovrebbero evolvere verso una maggiore stabilità nel corso dei prossimi giorni. Infatti si sta assistendo ad un graduale aumento della pressione atmosferica ad opera di un promontorio anticiclonico in risalita dal nord Africa; esso interesserà, dapprima, segnatamente le regioni centro-meridionali italiane.
Il Nord Italia e la Toscana rimarranno ai margini risentendo di un flusso di correnti umide da SW, flusso foriero di nubi, ma di bassa probabilità di piogge, fra venerdì 12 e domenica 14. Si tratterà per lo più di nubi stratificate alle quali potrebbero associarsi locali gocciolate, i tipici ”piovaschi” per usare un linguaggio più tecnico. Nel contempo, nelle ore pomeridiane, non si esclude l’evoluzione locale di nubi cumuliformi sui rilievi appenninici con possibili brevi rovesci, più probabili sul versante emiliano a causa delle correnti da SW che li faranno trasferire dai rilievi verso la pianura. I venti saranno deboli o al più moderati da Sud-Est e le temperature miti, attorno alla media stagionale. Possibili banchi di nebbia al primo mattino a fondovalle.
Ad iniziare da lunedì 15, pare probabile un consolidamento dell’alta pressione sulla Francia e sui settori occidentali italiani con conseguente tempo stabile grazie a correnti settentrionali favoniche; al maggiore soleggiamento sarà associato un sensibile rialzo delle temperature, specie nei valori massimi, che potrebbero raggiungere anche i 27-28°C facendo assaporare un clima estivo. Questa fase calda e stabile non è dato sapere se avrà vita lunga, ma intanto godiamocela…
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a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni