
Trascorse due settimane esatte dall’inizio del mese, si può affermare che la bella giornata del 1° maggio è rimasta per ora l’unica, mentre in seguito le condizioni meteo hanno offerto solo tempo perturbato, instabile o, nella migliore delle ipotesi, variabile. Una tarda primavera, quindi, poco favorevole sia a diverse attività economiche che alla vita all’aria aperta, costretta ad approfittare di rare e brevi finestre di tempo parzialmente soleggiato e mite.
Di bizze del genere esistono molti riscontri nel passato, da quello più vicino a noi a quello più remoto; anche se, di anno in anno, si ha quasi l’impressione che aumentino sorpresa e insofferenza nei confronti di ‘versi’ che la mutevole atmosfera si è sempre presa la libertà di fare.
Venendo alla cronaca degli ultimi giorni, la breve tregua del 7 non è andata oltre l’alba di mercoledì 8, giornata interamente grigia, fredda e bagnata da precipitazioni dapprima deboli e poi moderate tra il pomeriggio e la serata. La notte di giovedì 9 è stata interessata ancora dalla pioggia, mentre il mattino e le ore pomeridiane e serali hanno visto prevalere le schiarite ed un deciso, fresco vento di libeccio.
Persino venerdì 10 le nubi hanno indugiato molto più a lungo del previsto e la loro base si è fatta più bassa fino a nascondere i rilievi montuosi dai 1000 metri in su. Sabato 11 – mentre nella Lunigiana orientale, fra la spessa coltre nuvolosa, è riuscito ad occhieggiare il sole a brevi tratti prima del peggioramento destinato, ancora una volta, a condizionare il week-end – le aree occidentali, centrali e settentrionali del bacino del fiume Magra si sono trovate al cospetto di un cielo tenacemente serrato, fino alle prime pioviggini in destra idrografica del tardo pomeriggio. Nella serata, temporali, vento, aria più fredda – sia affluita che rovesciatasi al suolo con pioggia e grandine – hanno visitato monti, valli e marina con ritorno della neve oltre quota 1500.
Domenica 12, l’agognato miglioramento si è concesso solo alle zone costiere, ma in Lunigiana, pur essendo al riparo dalle piogge più copiose perché in quel frangente accompagnate da correnti da NE, pioggerella e pioviggine hanno continuato a cadere fino al primo mattino di lunedì. Sempre domenica, la temperatura, nei valori diurni, ha accusato scarti dalla norma di quasi 10°C in meno.
Un po’ meglio, ma con schiarite che hanno penato a farsi strada tra le raffiche di vento di tramontana ancora ‘ciclonica’, il tempo di lunedì pomeriggio.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni