
La parte centrale di aprile, mese che costituisce il cuore della primavera, termina senza che si sia visto un tempo assestato sulla normalità stagionale, ovvero su un regime di precipitazioni necessarie e frequenti. Al contrario, non sono mancati fenomeni anomali e inutili, quando non decisamente dannosi. Si vedrà nel prosieguo quali altre prodezze ha in serbo il mese in corso! Intanto, dopo la neve del 2 e la forte grandinata del 9, ecco che, nel tardo pomeriggio del 16, sabato santo, il cielo incupitosi all’improvviso ha fatto temere lo scatenarsi di un forte temporale. Raffiche, tuoni e piovaschi e un sensibile calo termico, fortunatamente, si sono rivelate le uniche conseguenze del mutamento atmosferico, peraltro atteso, e che si è limitato a rovesci appena più sensibili nelle valli di Taverone, Mommio e del Rosaro, dove i pluviometri hanno registrato apporti fino a 8-10 mm.
La netta svolta, sul piano termico, è giunta dopo alcuni giorni di rialzo delle temperature che, nei valori massimi, hanno segnato anche 10°C superiori alla norma. Una esagerazione di cui si sarebbe volentieri fatto a meno, il succedersi di giorni in cui, al mattino, si era ancora vista la brina il 12, si è poi provato un primo caldo quasi estivo nei pomeriggi del 15 e del 16 per poi assistere ad un crollo senza freni tra la sera del 16 e la domenica di Pasqua causa tramontana forte (raffiche fino a 55-60 km/h) e pungente sostituitasi a quella favonica.
Ed è andata ancora bene che, prevalendo il sole, il solenne tonfo dei termometri si è accusato in modo meno brutale! In definitiva, si è trattato di una settimana santa avviatasi ancora con gelate notturne (lunedì e martedì), intiepiditasi mercoledì e poi riscaldatasi in termini sorprendenti fra giovedì e sabato prima di sferrare un nuovo calo delle temperature massime altrettanto clamoroso. È valsa, quindi, per i fine-settimana di aprile, la regola del “non c’è due senza tre”. Da notare le elevate punte massime raggiunte il 15 aprile, probabilmente il più caldo pomeriggio di venerdì santo dal 1949 (fra l’altro, anche quell’anno, cadeva il giorno 15). Si lascia spazio alla probabilità senza indicare una certezza poiché, trattandosi di data mobile, qualche altro caso eclatante potrebbe essere sfuggito alla ricerca.
Nel concludere la cronaca, non va dimenticato il perdurare di condizioni di ottima visibilità, solo lievemente intaccate da un cenno di aerosol giusto la sera del 15. Il 18, Lunedì dell’Angelo, la gita di ‘Pasquetta’ non ha goduto di temperature troppo gradevoli, ma comunque accettabili e in aumento rispetto alla domenica di Pasqua, anche grazie al venir meno dell’impeto delle correnti boreali. In compenso, l’ennesima giornata radiosa e dall’atmosferica cristallina ha rallegrato il giorno festivo deputato tradizionalmente alle uscite fuoriporta.
Da mercoledì 20, prima che il livello dei fiumi continui a scendere, sarà bene accogliere con profonda gratitudine tutte le perturbazioni… pluviogene che compariranno sulle carte delle previsioni meteorologiche!
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni