
Si è dovuto pazientare fino a tutto martedì 4 e la mattina di mercoledì 5 gennaio prima di veder sparire, grazie alla tramontana, cieli cupi, oscuri, dal soffitto uniforme di nubi basse, in compagnia di piovaschi e pioviggine intermittenti, foschie dense e nebbie d’avvezione. Non che la seconda parte della vigilia dell’Epifania sia stata meglio, anzi: il tempo, nelle ore pomeridiane, è nettamente peggiorato, però lasciando presagire che quello era il primo e necessario passo verso la ‘liberazione’. Il fronte perturbato, presentatosi con pioggia più intensa, addirittura con rovesci temporaleschi, è stato preceduto dal vivacizzarsi del libeccio e poi da forti raffiche di vento girato a W, NW e Nord.
Le precipitazioni, sotto forma liquida anche sull’alto Appennino nella fase iniziale e più mite dell’evento, si sono mutate in neve a quote via via più basse venendo sera, imbiancando prima solo oltre i 1500 metri e infine arrivando intorno a 800-900. Diffusi in tutta la Lunigiana apporti di 30-40 mm e localmente ben superiori ai 50 mm.
Una parziale nuvolosità, ma con spazio per frequente soleggiamento, ha dominato l’atmosfera ventosa di giovedì 6, tornata più asciutta e salutare dopo il lungo persistere delle deprimenti condizioni a cavallo di fine e inizio anno. Venerdì 7, ancora ventilato e asciutto con respiro boreale, ma più tenue del giorno avanti, ha visto velature e altocumuli succedere, dopo mezzodì e fino a sera, alla perfetta serenità del mattino. Unica giornata nel complesso serena della settimana in esame si è avuta sabato 8; la gelata della notte, causa vento quietatosi solo per poco, è stata piuttosto asciutta, salvo nel più basso fondovalle dove al gelo si è unita una discreta brinata.
La pausa prefestiva non era destinata a lunga vita essendo in arrivo un’altra perturbazione: tuttavia, l’itinerario e i tempi di passaggio del fronte non si preannunciavano tali da impegnare l’alta Toscana oltre qualche ora e con fenomeni modesti. Infatti, pur indugiando molta nuvolosità da mane a sera, le precipitazioni si sono limitate a brevi piovaschi di primissimo mattino con qualche fioccata sui rilievi montuosi, mentre la parte più attiva del fronte è scesa velocemente a recare piogge e neve sulle aree più interne e orientali della Toscana, dell’Umbria e, sul versante adriatico, dalla Romagna verso le Marche.
Il tempo è migliorato martedì 10 con qualche strascico nuvoloso pittoresco (nubi modellate dalle correnti normali alla catena appenninica), aria decisamente asciutta e sufficientemente fredda. Una giornata nella quale ha dominato incontrastato il connubio cielo sgombro e vento impetuoso, a potenti raffiche sui 50-60 km/h e più.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni