Oggi la luce splende su di noi: è nato  per noi il Signore!

Buon Natale con la Natività nelle chiese di alcune frazioni di Pontremoli

La Natività disegnata a Grondola dai bambini del Catechismo: Erik, Gabriele, Matteo, Nicola e Samuele

Da Montelungo a Ceretoli, passando per Cavezzana d’Antena, Casalina, Grondola e Arzengio: sono i primi auguri che arrivano a tutti i nostri lettori e altri ne arriveranno la prossima settimana; hanno i colori, i volti, il mistero e il fascino della Natività e sono il frutto del lavoro di chi nei nostri paesi continua una tradizione, quella del Presepe, che dura da secoli.

Ceretoli

“Dio ci ama a tal punto da condividere la nostra umanità e la nostra vita. Non ci lascia mai soli; ci accompagna con la sua presenza nascosta, ma non invisibile. In ogni circostanza, nella gioia come nel dolore, Egli è l’Emmanuele, Dio con noi”: sono le parole che Papa Francesco aveva pronunciato due anni fa nel corso della sua seconda visita a Greccio, il paese in provincia di Rieti dove San Francesco per primo, nel lontano 1223, propose la rappresentazione della Natività, “inventando” il presepe.
“Anche noi dobbiamo portare gioia dove c’è tristezza e speranza a chi l’ha perduta” continuava il Papa invitando ad immedesimarci in Maria “che depose il suo Figlio nella mangiatoia, perché non c’era posto in una casa. Con lei e con San Giuseppe, suo sposo, teniamo lo sguardo rivolto al Bambino Gesù. Il suo sorriso, sbocciato nella notte, disperda l’indifferenza e apra i cuori alla gioia di chi si sente amato dal Padre che è nei cieli”.
Una tradizione che bisogna continuare a riproporre, ripete ad ogni occasione Papa Francesco: in casa, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze… è bello che, grazie all’opera di grandi e piccoli, il sorriso di quel Bambino continui a risplendere anche nei nostri paesi, pur impoveriti dallo spopolamento e dove le condizioni di vita non sono facili spesso anche per la solitudine e l’isolamento. Una luce di speranza che illumini il mondo.