I colpi di coda di stampo invernale, quando si manifestano in tarda primavera, pongono domande come quella che titola questo articolo; un’analisi di quanto accaduto domenica 5 maggio, trova spazio in altro articolo, mentre resta da consegnare la ‘pagella’ di aprile.
Il mese centrale della primavera non si è discostato granché dai canoni che lo caratterizzano, anche se i progressi dal punto di vista termico o delle condizioni atmosferiche sono stati ben pochi: l’unico giorno in prevalenza sereno del mese è rimasto il 19 in mezzo al predominio dei ‘misti’ (18) e dei ‘coperti’ (11).
E fin qui, niente di nuovo con il sole che si è mostrato per un totale di 164 ore, una decina in meno della norma venticinquennale… e poteva andare anche peggio.
I giorni con pioggia, 10-12 a seconda delle località contando quelli con apporti almeno pari a 1 mm (una quindicina considerando pure gli apporti inferiori a 1 mm), hanno rispettato le attese; tuttavia, a causa di un paio di giornate fortemente piovose (il 4, in particolare, ma anche il 23), il totale misurato si è portato sopra la norma di lungo periodo, in modo più netto laddove gli apporti del giorno 4 erano stati più copiosi.
Nelle solite quattro stazioni, questi gli accumuli: 249,4 mm a Pontremoli-Verdeno, 293,0 a Villafranca-Ghiaione, 175,8 a Gragnola e 146,0 a Massa centro.
La temperatura, se messa a confronto con i rilevamenti 1989-2018, si è tenuta molto prossima al livello normale: a Pontremoli, media di 11,5°C contro 11,3°C, quindi un surplus di appena 0,2°C.
Retrocedendo di soli 8 anni, e guardando alla finestra 1981-2010, già lo scenario muta lievemente e si può dire di aver vissuto un aprile di poco più mite (scarto +0,7°C) del riferimento prescelto. Se poi venisse in mente di accostare le medie termometriche dell’aprile 2019 a quelle più basse dei mesi d’aprile vissuti tra il 1971 e il 2000, sarebbe evidente lo scarto più sensibile (+1,4°C) rispetto al livello di quel trentennio, molto povero di mesi di aprile miti.
L’avvio di maggio ha lasciato ben sperare grazie alla limpida, soleggiata e ventilata atmosfera di mercoledì scorso. Le previsioni però, già mettevano sull’avviso circa la piega che avrebbe potuto prendere il tempo domenica 5. Alcuni modelli ad area limitata disegnavano scenari da balzo indietro nell’inverno, e hanno avuto ragione. Le nubi andavano aumentando nel corso di giovedì 2, recate da un fresco e deciso vento di libeccio. Intorno a mezzanotte, ecco l’inizio della pioggia, rivelatasi debole/moderata fino alle 9 e poi più ardita, anche a forti rovesci, fino alle ore 13.
Dopo una pausa pomeridiana e serale, altra pioggia con tuoni nella serata e notte venendo il sabato 4, giorno punteggiato di piovaschi sparsi la notte, nel primo pomeriggio e a tarda sera.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni