Non si sono visti, nella settimana in esame, progressi incoraggianti quanto a condizioni atmosferiche: tolto venerdì 18, unico giorno di maggio che ha avuto l’alto onore di riuscire a conquistare l’ambita qualifica di cielo sereno o poco nuvoloso, è stato un succedersi continuo di… ‘stracci’ appesi per aria o in formazione in loco o in transito.
Estenuante, poi, il succedersi di precipitazioni pressoché quotidiane, in genere deboli o moderate. Qualche temporale ha movimentato i giorni 16, 20 e 21. Banchi di nebbia hanno limitato la visibilità di primo mattino giovedì 17 e, più fugacemente, sabato 19.
Le nubi più frequenti, i cumuli ad evoluzione diurna, non hanno soppiantato altri tipi di copertura nuvolosa, evolvendo talora in cumulonembi temporaleschi o cedendo spazio a nembostrati latori di tranquille pioggerelle in compagnia di strati, stratocumuli.
Particolarmente gradito è apparso il sereno prevalente di venerdì 18, accompagnato da sventolate favoniche da Nord. L’orizzonte limpido ha completato lo smagliante quadro che, nelle ore antimeridiane, si è rinnovato sabato mattina, ma poi è stato vanificato da un pomeriggio più grigio e con rovesci in vista qua e là, specie lungo la dorsale appenninica.
Il peggioramento atteso di domenica pomeriggio, invece, ha evidenziato una instabilità non solo termoconvettiva, bensì più generale e duratura. Anche lunedì si sono ripetuti localmente gli scrosci con tuoni e fulmini nelle ore pomeridiane, mentre martedì le precipitazioni sono scese da un cielo più uniformemente coperto notte, mane, pomeriggio e sera, salvo qualche cenno di schiarita prima che calasse il buio.
La strada per il resto del mese sembra segnata e, a parte qualche giorno finalmente più solatìo in arrivo, si profila un maggio con indice di nuvolosità elevato, frequenti giorni piovosi e quantità di pioggia, invece, piuttosto contenuta a causa della modesta intensità delle precipitazioni.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni