
Il gennaio dinamico continua senza sosta, uno scorrere di blande perturbazioni da NW che arrivano la sera, se ne vanno la mattina (o viceversa) e lasciano il tempo che avevano trovato. Un modesto cambio di marcia rispetto alla prima metà del mese è venuto, nella settimana in esame, dalle notti più fredde, trascorse abbastanza spesso sotto lo zero.
Niente di rivelante, sia chiaro, però, se non altro, brina e gelo notturni e mattutini si sono aggiunti alle caratteristiche più da mezza stagione (autunnali e primaverili) che il mese centrale del trimestre freddo aveva esibito finora. La successione dei deboli sistemi frontali comporta l’alternarsi di notti più miti, umide e nuvolose e di altre più fredde, così come più freddi causa ristagno d’aria risultano i giorni in cui transita il sistema nuvoloso e più tiepidi (anche grazie al foehn) quelli soleggiati.
Mercoledì 17 e ancor più domenica 21 sono risultate le giornate migliori del periodo; il 21, addirittura, non si è scorta da mane a sera la minima nuvoletta su tutto l’orizzonte della vallata. Le precipitazioni della settimana sono state poca cosa, giusto a livello di pioviggine da metà pomeriggio del 18 al primissimo mattino del 19, accompagnate da ventilazione di libeccio.
Le temperature più basse, all’aurora di giovedì 18 e sabato 20, sono scese fino a -3/-5°C: a un gennaio come questo, dev’essere costato un immane sacrificio ‘stampare’ valori del genere. Con più facilità, senza dubbio, è riuscito al nostro “Giano … trifronte” di recare refoli e raffiche favoniche il 17, il 21 e pure martedì 23, con qualche puntata verso i 15-16°C e persino i 18°C nel più basso fondovalle.
Forse già altre volte si è scritto come, dei tre mesi invernali, sia proprio gennaio quello che con maggiore frequenza, negli ultimi trent’anni circa, ha perso alcuni tratti tipici dei rigori della “iniqua stagion” di cui dovrebbe rappresentate il clou, mentre dicembre e febbraio sono riusciti ancora, non di rado, a riservare edizioni abbastanza severe.