
Marzo si è presentato ai nastri di partenza con il sole e con il sole ha concluso la sua prima settimana: in mezzo, cinque giorni di tempo instabile ed anche perturbato come da tradizione.
L’abbondanza delle precipitazioni, tra l’altro, ha messo in mostra una catena appenninica imbiancata come forse non si era mai potuta rimirare in tutto l’inverno: anche nella prima settimana di febbraio si era avuto un apporto pluviometrico cospicuo, ma le condizioni non erano state così favorevoli alla contemplazione della nevicata sui rilievi montuosi.
All’esordio della primavera, invece, il netto affermarsi delle schiarite e l’aria limpidissima di martedì 7, dopo il prolungato transito di sistemi frontali fino dalla serata del 27 febbraio, hanno restituito una vista degli alti crinali ‘intonacati’ di cui l’inverno, povero di fenomeni, non era stato capace. Dal 2 al 5, come detto, i pluviografi si sono destreggiati a registrare la pioggia, caduta soprattutto sabato 4. Il 2, cielo chiuso con pioggerella e piovaschi a intervalli anche lunghi. Il 3, fino a mezzodì, tempo molto simile al giorno precedente, mentre pomeriggio e sera si sono aperte parziali schiarite. Da queste ultime, non era da sperare nulla se non il peggioramento intervenuto per tutta la giornata prefestiva.
Sabato 4, infatti, la pioggia è scesa per molte ore, a tratti intensa, con ingrossamento dei corsi d’acqua. Bilancio giornaliero compreso fra i 30 e i 50 mm in tutta la Lunigiana (49,2 mm a Pontremoli, 35,6 a Villafranca e 35,0 a Gragnola). Qualcosa si è aggiunto domenica 5 (10-15 mm) e lunedì 6, infine, la “sgrondata” del fiasco con gli ultimi modesti apporti. La neve si è spinta arditamente (per poche ore) fino a quote di 1100-1200 m, rimanendo poi al suolo oltre i 1300 e formando uno strato di circa 25 cm dai 1500 m in su.
La prima settimana di marzo si congeda con cumulati già sui 60-80 mm a fondovalle e ben più cospicui sui rilievi; febbraio, di cui si devono ancora riportare i totali, si era chiuso con 195,6 mm a Pontremoli, 269,2 a Villafranca, 170,0 a Gragnola e 141,0 a Massa.
Previsioni valide dal 10 al 14 marzo
Se c’è bisogno di una parvenza di normalità, almeno dal punto di vista meteorologico, sta arrivando dal comportamento del tempo in questo mese di marzo. Si sa, anche i proverbi dicono che marzo è pazzerello, fa un po’ bello un po’ brutto, un po’ caldo e un po’ freddo e questi passaggi da un tempo all’altro si possono verificare anche nell’arco di poche ore.
Quindi, niente di nuovo sotto il sole e/o la pioggia. Dopo la fase instabile e a tratti perturbata dei giorni scorsi, mentre si scrive, i venti di tramontana stanno spazzando le nubi ed il cielo rimarrà pulito fino a venerdì 10. Sarà moderatamente freddo nelle prime ore del mattino con minime vicine o di poco sopra lo zero, mentre di giorno l’aria sarà mite con massime oltre i 16-17°C. Molto tiepida sarà l’aria anche in montagna dove lo zero termico è previsto salire fin quasi a 3000 metri.
Dovrebbe prevalere il sole anche sabato 11, pur fra qualche nuvola in più e con un leggero calo termico.
Da domenica 12, pare che le nostre regioni possano essere interessate da un passaggio frontale che, per quanto marginale dato che sarà diretto essenzialmente sulle regioni centro-meridionali, potrebbe determinare un aumento della nuvolosità e sporadiche, deboli piogge. Temperature minime in aumento e massime in calo, fra 11 e 13°C. Non è escluso qualche fiocco di neve oltre 1200-1300 metri.
Fra lunedì 13 e martedì 14, la formazione di un centro depressionario sul Medio Tirreno in movimento verso SE porterà ad un nuovo rinforzo dei venti da Nord con l’arrivo, quindi, di aria più fredda; con il rasserenamento del cielo, sarà avvertita soprattutto per l’effetto del vento.
La situazione che si prospetta per la prossima settimana rimane incerta: diversi gli scenari proposti dai modelli matematici che denotano anche un tempo presumibilmente instabile e freddo con occasione per nevicate montane e piogge a valle.
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a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni