
Benché si sia vista, di recente, qualche annata ancor più eclatante, e nonostante la grande combinazione di processi stagionali in epoca storica tenda a smorzare, in genere, la meraviglia da parte dei climatologi, il comportamento del passato mese di marzo e di questi primi giorni di aprile ripercorre sentieri sempre più battuti da ormai quasi trent’anni.
Gli ultimi giorni di marzo, sfolgoranti di sole e degni di metà maggio almeno per quanto riguarda le temperature massime, hanno richiamato alla mente quanto accaduto pure nel 1989, 1994, 1997 e soprattutto 2012. Nei casi citati, tuttavia, seguirono mesi di aprile molto piovosi (1989, 2012) e con assetto termico rientrato nella normalità, se non addirittura freddo (freddo piovoso nel 1994 e freddo asciutto nel 1997). Nel 2012, al tepore record di marzo, fecero seguito le frequenti nevicate montane di aprile. Al contrario, nel 2007 e nel 2011, i tepori marzolini continuarono e si consolidarono in aprile, che in ambo gli anni si rivelò asciutto. Nel 2011, le condizioni siccitose si prolungarono nel mese di maggio e le piogge ripresero a giugno e anche luglio fu piuttosto fresco e variabile. Nel 1997, il soleggiamento record goduto nel trimestre primaverile venne pagato con salati interessi per l’intero mese di giugno – straordinariamente piovoso – cui seguì uno strascico poco estivo nella prima settimana di luglio.
Quest’anno, visto che ormai si sa bene che il tempo fa quel che più gli aggrada e non sta certo a sentire i desideri umani (il che è un gran conforto!), si assisterà ad un altro programma, che nessuno conosce. Intanto, le anticipazioni date sul mese di marzo vengono confermate: secondo per mitezza dopo quello del 2012, si è congedato con la piena, precoce fioritura dei ciliegi avviatasi subito dopo l’equinozio e sviluppatasi velocemente nel corso della terza decade.
Le precipitazioni, scarse in tante parti della Penisola, si sono al contrario distribuite in alta Lunigiana in un numero di giorni allineato o superiore alla norma e, in quantità, non è mancato molto al totale climatologico di riferimento: 106,4 mm in 11 giorni a Pontremoli rispetto agli ‘attesi’ 144 mm in 9-10 giorni.
Previsioni valide dal 7 al 11 aprile
In meteorologia, si parla di “legge della persistenza” quando le correnti atmosferiche tendono a seguire le stesse traiettorie portando nubi e fenomeni sempre su determinate regioni e sole e secco su altre. Una volta, i vecchi dicevano che “piove sempre sul bagnato” e l’ “asciutto chiama asciutto”: la sostanza non cambia… Vuol dire che, quando prevale un certo tipo di condizioni meteo da molte settimane se non mesi, è molto probabile che si mantenga ancora per un lungo periodo.
Al momento, molte regioni italiane vivono una condizione simile. La persistenza di un campo di alta pressione sull’Europa Centro-Occidentale fa prevalere correnti mediamente settentrionali asciutte e favoniche sul Nord Italia e l’Alta Toscana, mentre scendendo verso le regioni centrali e soprattutto su quelle meridionali piove frequentemente, nevica ancora in montagna e le temperature sono più fresche. Cambierà poco o niente nei prossimi giorni.
Da venerdì 7 a domenica 9, prevarrà l’alta pressione con condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso. Le temperature minime oscilleranno fra 3°C e 7°C, mentre le massime si attesteranno sui valori, ormai consolidati da giorni, ben superiori ai 20°C, con punte di 25°C a fondovalle in caso di inibizione della brezza diurna da parte di blandi flussi aerei di caduta.
Lunedì 10-martedì 11, potrebbe esserci un debole calo della pressione con l’arrivo di qualche nube innocua e basso rischio di precipitazioni. Temperature in lieve calo nei valori massimi. Le prime indicazioni per il prosieguo della Settimana Santa sembrano evidenziare un peggioramento, ma occhio, per il momento, ché tali proiezioni potrebbero rivelarsi fallaci come certi exit pool alle elezioni politiche.
Se volete saperne di più, seguite i frequenti aggiornamenti su www.meteoapuane.it.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni