
La sintesi del bimestre invernale fin qui vissuto è presto fatta: si sono sovrapposti due autunni, da settembre ad ora…
Non è la prima volta che si dice, ma la frequenza di andamenti stagionali al limite del credibile sta superando ogni aspettativa. Dicembre avrebbe dovuto traghettarci in inverno, e lo ha fatto inizialmente con buoni propositi, poi ha perso mordente già prima di Natale. Gennaio ha fatto e sta facendo i versi all’autunno piuttosto che il proprio mestiere.
Così è andata nella sua prima decade e nella terza in corso, che sta filando via sotto piogge incessanti e temperature da fine ottobre/inizio novembre (di una volta); in mezzo, la decade con forti venti di tramontana, neppure granché freddi, che hanno avuto il merito di spezzare il lungo periodo di indecente umidità.
Si vedrà febbraio, ma il timore è che fallisca pure lui nel tentativo di salvare il salvabile: è inteso che saremo felici, fra un mese, di ammettere di aver sbagliato clamorosamente. La tabellina delle temperature mostra quanto sia lontana la normalità del freddo che si dovrebbe vivere in questi giorni: il surplus termico è, in media, dell’ordine di 5-6°C!
Non c’è da sperare granché neppure nella ‘merla’, se non per un finale del mese con valori appena meno “osceni”.
Tra giorni di copertura totale e qualche schiarita, la settimana in esame ha visto i pluviometri quasi sempre al lavoro. In alta Lunigiana, con le correnti fra ostro e scirocco (S e SE), è piovuto decisamente più che nella parte orientale del bacino della Magra, che fa più facilmente il ‘pieno’ sotto le correnti da SW e da W.
A Pontremoli, i passaggi frontali del 22-23 e dal 25 al 27, hanno scaricato oltre 170 mm, quanto sarebbe bastato e avanzato per il mese intero (che viaggia ormai verso i 400 mm). A Villafranca, l’apporto settimanale è stato un tantino inferiore, sui 135 mm (mese a 386 mm). A Gragnola, in questo caso stazione ben rappresentativa delle quote di fondovalle e di collina dei territori di Fivizzano, Casola e Fosdinovo, le perturbazioni di gennaio sono state meno produttive per le ragioni esposte.
Le precipitazioni dell’ultima settimana si sono contenute entro i 70 mm e il mese si è portato a 160 mm, non troppo oltre la norma, quando invece a Pontremoli e a Villafranca si è superato ampiamente il doppio del totale normale di gennaio.
I fenomeni che hanno tenuto banco, ovviamente, sono stati pioviggine, pioggia, rovesci, foschie e nebbie d’avvezione. C’è stata, domenica mattina, la sorpresa di un temporale in piena regola, che si è protratto dalle 7:50 alle 9 circa: tuoni e lampi, un tempo così rari a manifestarsi nel cuore dell’inverno, da anni hanno visto un aumento della loro frequenza anche nei mesi freddi.
La breve tregua, peraltro con altri piovaschi intermittenti fra la giornata di domenica 26 e la notte di lunedì 27, è stata seguita da un intenso passaggio perturbato che ha subissato di pioggia Levante Ligure e angolo NW della Toscana.
Conseguenti le piene di tutti i corsi d’acqua martedì mattina, ma senza situazioni critiche che si sarebbero potute verificare con l’ennesimo carico di precipitazioni. Nelle ore successive, piovaschi e rovesci con qualche chicco di grandine tra una schiarita e l’altra.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni