La situazione dei diritti umani nel mondo

“I vergognosi doppi standard spianano la strada a ulteriori violazioni dei diritti umani”. Così il “Rapporto 2022-2023. La situazione dei diritti umani nel mondo” di Amnesty international (Infinito Edizioni), secondo il quale guerra, protesta e patriarcato sono le tre parole chiave che riassumono, in sintesi, i temi centrali che hanno caratterizzato lo scorso anno. È stata la guerra in Ucraina a mettere in luce quel “doppio standard” dei governi occidentali.
La risposta a Putin è stata rapida, unita e ferma, come non si è mai vista in altri contesti. Sono state aperte le frontiere alle persone in fuga dall’Ucraina, mentre, “al contrario, molti di quegli Stati hanno chiuso le porte a chi fuggiva dalla guerra e dalla repressione in Siria, Afghanistan e Libia”. Assordante, poi, il silenzio sulla situazione dei diritti umani in Arabia Saudita, Egitto o Cina, sul sistema di apartheid israeliano nei confronti dei palestinesi, sulle migliaia di uccisioni in Etiopia, Myanmar e Yemen. Gli Usa hanno accolto decine di migliaia di ucraini in fuga dalla guerra ma, tra il settembre 2021 e il maggio 2022, hanno espulso oltre 25.000 persone fuggite da Haiti, esponendo molte di esse al rischio di torture e di altri maltrattamenti. A distanza di 75 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, si può parlare di “un sistema internazionale allo sbando”.
In 29 Stati, che vanno ad aggiungersi ai 67 del 2021, nel 2022 sono state emesse nuove norme per limitare le proteste, il che ha causato l’aumento di uccisioni e di arresti. C’è preoccupazione per l’uso di armi meno letali, un’espressione ingannevole perché l’uso improprio o illegale le rende comunque letali.
Tra le situazioni più gravi ci sono le risposte delle autorità in Iran e in Perù, ma violazioni dei diritti umani ci sono state anche in tutti i continenti e in Stati in apparenza insospettabili: il Regno Unito, per esempio, ha ampliato i poteri delle forze di polizia. In fatto di discriminazione, un prezzo altissimo è stato pagato dalle donne, le ragazze e le comunità Lgbtq. Dal rapporto emerge “una fotografia del mondo ancora diffusamente patriarcale”.
L’esempio più eclatante è dato dall’Afghanistan dei talebani; negli Usa le donne native hanno continuato a subire forme di violenza sessuale; in Pakistan ci sono stati diversi omicidi di donne da parte dei familiari ma non c’è una legge sulla violenza domestica. In India sono rimasti impuniti casi di violenza contro le donne dalit e adivasi e crimini di odio contro le caste.
L’Italia, infine, nel 2022 ha perso l’occasione per l’approvazione della legge sulla cittadinanza dei minori figli di stranieri, sull’uso del termine “consenso” nella legge sullo stupro e, unica in Europa a non averla insieme a Malta, per creare una Autorità nazionale di protezione e tutela dei diritti umani. Quanto ai migranti, “si è continuato ad inasprire le leggi contro le Ong, impedendo più salvataggi dei migranti, obbligando le navi a sbarcare in porti lontani e criminalizzando la solidarietà”.

P.C. – Agensir