Nota unica a Natale: grigio e pioviggine

Se le previsioni pasquali sono rimaste difficili, quelle dei giorni intorno a Natale diventano, di anno in anno, sempre più facili. Si ha una buona probabilità di successo, infatti, mettendo in conto una serie di giornate tetre, umide e piovigginose: il tipo di tempo che, a Natale, sembra aver preso piede con crescente frequenza. Ci si ripromette una verifica con statistiche più rigorose, e intanto ecco il succo della settimana, con il passaggio dal tempo “umido-freddo” a quello “umido-mite”. La disposizione barica ha condizionato il gioco del vento, tanto che se ne sono notati i particolari e opposti effetti a distanza di poche decine di km.
Il 13, mentre correnti meridionali più miti hanno rialzato le temperature in quota e anche lungo la costa, all’interno il freddo ha resistito nelle valli, specie nel Pontremolese, soggetto al travaso di aria fredda dal Brattello giù per la valle del Verde fino al capoluogo. Minore l’ingresso di aria fredda dalla Cisa per la maggiore altitudine del valico, non trattandosi in questo caso di ‘tramontana chiara’, quella che soffia a cielo sereno, ma di tramontana ciclonica che si accompagna a tempo perturbato. Nessun travaso di aria fredda neppure dal Lagastrello e dal Cerreto, passi appenninici posti ancor più in alto: anzi, più volte, lungo la giornata, la temperatura di Pontremoli è risultata inferiore a quella del valico attraversato dalla SS63. Sono queste le situazioni in cui, con il livello termico adatto, si registrano le nevicate più significative a Pontremoli e in alta Lunigiana.
Il 14, pur registrandosi una lieve ripresa della temperatura, non è venuto meno il persistere della corrente da NW, quietatasi solo in serata. Pareva ormai prossimo lo spirare di un vento marino anche a valle: e invece, nel piovoso giovedì 15, l’azione di forza del ‘vento del piano di sotto’, opposto alle correnti generali da Sud in auge da tre giorni, ha dominato ancora per alcune ore, ridestandosi intorno alle h 15 per poi dare l’addio verso le 21.
Durante le sei ore di freddo supplementare, la zona del Brattello si è trovata alle prese con il fenomeno del vetroghiaccio, mentre Pontremoli, verso le 18, toccando il minimo termico della giornata (4,8°C), segnava fino a 10°C in meno rispetto a Equi Terme: paese alla stessa altitudine, ma all’estremo SE della Lunigiana e, in quel frangente, intiepidito dallo scirocco in caduta dalle Alpi Apuane! A mezzanotte, il vento marino si è spinto fino a penetrare l’intera vallata e i termometri si sono adeguati facendo registrate, il 16, valori meno contrastati da un angolo all’altro del bacino intermontano.
Le mediocri schiarite di sabato hanno lasciato spazio a quelle più ampie di domenica, favorite da un redivivo vento di tramontana, comunque non asciutto a causa delle nebbie basse e alte presenti nel versante padano. Non c’era stato, in altre parole, un vero e proprio ricambio d’aria che rendesse possibile un rasserenamento generale. È stato sufficiente il venir meno delle premesse dinamiche, infatti, per far sì che lo strato nuvoloso basso, tenace, uniforme e oscuro tornasse a “deliziarci” con il suo carico di umidità e di pioviggine.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni