
Prima di lasciare il passo a marzo, febbraio si è divertito fino all’ultimo, quest’anno con un giorno in più essendo bisestile: in pratica, ha anticipato le classiche bizze marzoline, in auge più che mai al passaggio di testimone dei due mesi. In poche righe, c’è da mettere a processo febbraio e l’intera stagione invernale, spirata sabato 29 dopo… tre mesi di agonia!
Febbraio si è posizionato quarto più mite in classifica (dicembre, ugualmente, aveva dovuto rinunciare al bronzo e al podio proprio negli ultimi giorni). Con una media di 7,9°C, febbraio 2020 si vede sopravanzare solo dai suoi predecessori del 1966, 2007 e 2014.
L’andamento di gennaio, sedicesimo fra i più miti, ha impedito altresì un risultato più netto anche nella speciale classifica stagionale: l’inverno 2019-20, a Pontremoli, si attesta al quarto posto fra i più miti lasciando inalterate le posizioni di vertice dell’eccezionale 2006-07, seguito dal 2013-14 e dal 2015-16. Al quinto posto, dopo il ’19-20, viene il 1997-98. è un bollettino di anomalie che, in alcune regioni italiane, nazioni europee e paesi extraeuropei, sono ancor più marcate.
Mosca ha vissuto l’inverno meno rigido degli ultimi due secoli, da quanto, cioè, vi iniziarono le osservazioni meteorologiche (1821). Lo stesso è accaduto in molte città del Nord Italia.
Anche in tema di precipitazioni, la Lunigiana ha fatto storia a sé. Sia in gennaio che in febbraio, senza dubbio, gli apporti idrometeorici sono stati modesti e la neve ha disertato pure le alte quote montane; tuttavia, la frequenza di giorni con deboli ma insistenti pioviggini e pioggerelle ha mantenuto umido l’ambiente, già di per sé non disseccato dalle incursioni della tramontana, assai più rare rispetto a quelle di un normale inverno. Febbraio si è chiuso con 62,8 mm, circa la metà del normale, comunque ben distribuiti in 11 episodi.
Dal 1° dicembre al 29 febbraio, il trimestre invernale ha dispensato 386,2 mm, quasi l’80% della norma, grazie soprattutto al buon contributo di dicembre.
Della settimana trascorsa, c’è da rilevare il temporale del pomeriggio del mercoledì delle Ceneri, dovuto al transito di un fronte freddo, con crollo di 10°C della temperatura, rovesci di pioggia, neve, neve tonda e grandine, il tutto preceduto e seguito da vento rafficoso.
Dopo la buriana, parentesi di sereno di poche ore, gelata notturna, nuvolo da capo e dài con l’ennesima passata di pioviggine la sera del 27. Limpidissimo il 28, poi il 29 l’ultima pioggia del mese, fase iniziale del lungo passaggio frontale conclusosi martedì 3 marzo dopo giorni di acqua a dirotto.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni