Nella Pieve di Sorano presentato il volume di Paolo Lapi sulle chiese di un ampio territorio già dei Malaspina tra la valle del Caprio e quella del Bagnone
Domenica 28 luglio, nella splendida cornice della Pieve di Sorano, è stato presentato il volume “Le chiese della Vicaria di Filattiera negli anni dell’episcopato di mons. Giulio Cesare Lomellini (1757-1791)” di Paolo Lapi. Oltre l’autore erano presenti Annalisa Folloni, sindaco di Filattiera, mons. Antonio Costantino Pietrocola, arciprete, mons. Paolo Cabano, direttore degli Archivi lunensi, ed Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale. Tutti hanno sottolineato l’importanza della pubblicazione edita nella collana delle “Edizioni dell’Assemblea” del Consiglio regionale toscano, una pubblicazione che, come ha sottolineato il sindaco Folloni, getta luce “sulla storia, ecclesiastica e non, del territorio dell’antica Vicaria di Filattiera, già di Orturano e di Filetto”.
Questo perfettamente in linea con la “missione” della collana regionale: “promuovere la conoscenza poliedrica dell’identità della Toscana”, ha affermato il presidente Giani. Inoltre, come ha evidenziato mons. Cabano, “questo approfondito studio di Lapi viene ad ampliare la conoscenza del versante toscano della val di Magra”, con l’auspicio “che tali studi possano completarsi negli altri territori diocesani”. Il volume, dedicato ad Angelo Adduocchio, nasce, in continuità con quello della Vicaria di Pontremoli, come trascrizione degli atti della visita pastorale del 1769 e delle risposte al questionario del 1789, documenti fondamentali del periodo dell’episcopato di mons. Lomellini, un periodo storico di rapidi cambiamenti politico – amministrativi e religiosi, primo fra tutti la creazione della nuova Diocesi di Pontremoli nel 1787.
Il volume vuole essere, non solo un modo per mettere a disposizione degli studiosi fonti preziose cui attingere notizie sul mondo ecclesiale di un’ulteriore porzione della Val di Magra toscana della seconda metà del ‘700 prima dei cambiamenti epocali ottocenteschi, ma soprattutto un “dono” agli abitanti di questo territorio per riscoprire la propria storia.
Oltre a doverosi capitoli introduttivi per contestualizzare queste fonti, vengono proposte delle schede sulle singole parrocchie finalizzate a fotografarne la situazione negli anni dell’episcopato di mons. Lomellini. Tali schede sono composte essenzialmente da tre parti: – uno schema riepilogativo di alcuni dati salienti della visita pastorale del 1769,come gli altari e le confraternite presenti in ogni chiesa, – un testo che traccia la situazione di ogni parrocchia in quel tempo, – le risposte al questionario del 1789 che permettono di capire le novità introdotte nelle singole parrocchie dopo le riforme di spirito giurisdizionalista.
A conclusione del volume viene riportata la trascrizione della visita pastorale del 1769. La Vicaria o Vicariato foraneo di Filattiera, chiamata prima Vicaria di Orturano, poi di Filetto, a partire dagli anni ‘20 del XVIII secolo è stata una circoscrizione ecclesiastica contraddistinta da una complessa realtà giuridica, politica e religiosa. Proprio la successione delle denominazioni di questa Vicaria attesta che fino al ‘700 nei territori politicamente complessi senza un centro di riferimento, il paese che determinava il nome della Vicaria era il paese dove risiedeva il presbitero nominato Vicario Foraneo o dove avesse risieduto. In quel tempo era vicario foraneo don Antonio Maria Sordi arciprete di Filattiera.
La complessa realtà politico-giuridica della Vicaria filattierese riproduceva in piccolo la situazione diocesana, infatti era composta da territori di diverse circoscrizioni civili benché in origine quasi tutti appartenenti ai Malaspina detti “dello Spino Fiorito”: Filattiera con Cavallana, Gigliana, Lusignana, Biglio, Corlaga e Rocca Sigillina, tutte nel Granducato di Toscana, come pure Caprio, Dobbiana, Scorcetoli e Serravalle ; Gragnana – Malgrate con Filetto, Mocrone, Orturano, Irola, tutte nel Marchesato di Malgrate degli Ariberti – Freganeschi ; Treschietto con Vico nel Marchesato di Treschietto del Conte di Richecourt.
Tanti sono gli spunti e le curiosità contenute nel libro, primo fra tutti lo scontro sulla celebrazione unitaria del “fonte” battesimale il Sabato Santo da effettuarsi nella Pieve di Sorano, matrice di tutte le chiese della Vicaria, caso singolare perché le Vicarie difficilmente corrispondono in toto alle antiche giurisdizioni pievane. In conclusione si tratta di un insieme di piccole e grandi notizie che ci permettono di capire che tante problematiche di oggi erano già allora presenti, magari in forme diverse ma sostanzialmente uguali, e di ricordare che per un credente leggere una pagina di storia vuol dire imparare la meraviglia che traspare sia dai fatti segnati sia dall’impronta della fragilità.
Il libro è scaricabile dal sito internet della Regione Toscana gratuitamente.