Gli ultimi giorni di marzo stanno trascorrendo in compagnia del vento di tramontana, ma pure il sole è spesso presente a rendere luminosa questa fase di tempo primaverile. Ad un marzo asciutto segue facilmente un aprile bagnato, cosa che è bene augurarsi perché scarso di precipitazioni lo è già stato anche l’inverno. Minimi, invece, si sono rivelati i tentativi di cambiamento della circolazione atmosferica: qualche temporaneo diversivo, due piovaschi e una spolverata di neve ai monti, ma poi il solito ritorno al regime precedente a base di anticicloni resistenti, ben strutturati.
Le correnti di tramontana hanno mantenuto in costante esercizio gli anemometri. Laddove il vento da Nord ha vegliato notte e giorno, le sue raffiche, a partire da lunedì 18, si sono sfogate sia in termini di intensità che di freddo recato ancora martedì 19 e mercoledì 20; da giovedì, la temperatura ha invece ripreso a salire e i refoli boreali pian piano sono andati moderandosi assumendo caratteristiche sempre più favoniche.
Sabato 23, si è avuto il top delle condizioni di tepore e secchezza del foehn e con modalità differenti; nel più basso fondovalle, al freddo del primo mattino sono seguite ore pomeridiane straordinariamente calde per la stagione: si veda la notevole escursione tra minima e massima a Villafranca-Ghiaione, dove si è passati da condizioni di lieve gelo alle ore 6,30 ai quasi 26°C delle ore 14!!! Il dato preciso della temperatura massima, pari a 25,8°C, ha stabilito un nuovo primato per i mesi di marzo battendo l’ancora recente record di 25,7°C del 30 marzo 2017.
A Pontremoli, al contrario, non si è avuto un divario così forte tra condizioni termiche dell’aurora e del pomeriggio; pertanto, sempre sabato, poco freddo la notte e tepore diurno più contenuto (saldo al proprio posto il record dei 25,0°C del 28 marzo 2012). Notare che le campagne villafranchesi, nella settimana in esame, hanno avuto come notte più fredda proprio quella che a Pontremoli è risultata la meno fredda. Domenica 24, pur tenendo il bellissimo sereno, il foehn è cessato ovunque, la notte si è rivelata più fredda e la brezza di valle, regolare e rinforzata dalle correnti occidentali, ha determinato un primo assestamento dei valori diurni, già in calo.
Lunedì, aria ancor più fresca ed umida ha contenuto ulteriormente le temperature massime dopo una notte fredda con lievi brinate nei siti extraurbani. Il fronte freddo, ormai in agguato sulle Alpi, è giunto nella notte di martedì 26 e si è fatto sentire con un nuovo, sensibile raffreddamento in presenza di un impetuoso vento dai quadranti settentrionali, e una debole e fugace nevicata fin sotto i mille metri.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni