
Alla fine, è andata proprio così e non è la prima volta che capita. Già visto che, ad un ostinato ‘asciuttóre’ in ottobre, segua uno sblocco della situazione in novembre con pioggia (anche temporalesca, domenica mattina) velocemente incalzata da altra pioggia con aria più fredda e, quindi, neve in montagna.
Tenuto conto che, mentre nelle valli, il clima secco precedente era per lo meno temperato da una elevata umidità notturna con rugiada e nebbia, si può dire che il passaggio più brusco lo abbiano proprio vissuto le ‘terre alte’: dal tiepido sole di Tutti i Santi alla neve di lunedì e martedì, nel giro di 5-6 giorni! Bello, molto bello poter ammirare le webcam sparse nelle nostre aree appenniniche sotto il primo, candido manto di stagione! Il cielo imbronciato e il tempo piovoso hanno stancato subito i più, poco abituati come siamo stati quest’anno ad usare l’ombrello.
Si resta, in ogni caso, sorpresi a sentirsi domandare quando smetterà di piovere. Vero è che, ormai a novembre, l’acqua serve più a poco, ma se acqua in basso significa neve in alto, ben vengano le perturbazioni in grado di seppellire i monti sotto metrate di neve, necessaria per tanti motivi. Lo spazio restante è tutto per ottobre, di cui si dispone ora dei dati completi per la consueta retrospettiva mensile. Si è distinto per il sole, le poche nubi e le ampie escursioni termiche.
A Pontremoli, temperatura media di 13,6°C, di un soffio superiore alla norma 1981-2010, pari a 13,4°C, ma in linea con l’ultimo trentennio 1987-2016. Le minime sono rimaste, in media, un paio di gradi sotto la norma, e di quasi pari entità è stato il sopra norma delle massime. Gli scarti dai canoni climatici hanno mostrato un segno positivo più evidente nei siti collinari, montuosi e in quelli costieri. Le precipitazioni, ridotte a livelli infimi, si sono fermate a 10,0 mm a Pontremoli-Verdeno e a Villafranca-Ghiaione, 12,0 a Gragnola e 14,2 a Massa. E, ai monti, non è andata meglio con 6,4 mm al Brattello, 6,8 alla Cisa, 26,0 al Lago Paduli e 17,0 mm al Passo del Cerreto.
Previsioni valide dal 10 al 14 novembre
Si è puntualmente verificato l’atteso netto cambiamento circolatorio con l’arrivo della prima, vera perturbazione autunnale, le provvidenziali piogge e anche le prime nevicate in montagna sia sull’Appennino che sulle Alpi Apuane. Dalle carte che i centri meteorologici sfornano senza sosta almeno due volte al giorno, pare che il tempo voglia mantenere una certa dinamicità con la tendenza, però, ad avere flussi più settentrionali, quindi freddi e asciutti.
Nella giornata di venerdì 10, la depressione che ha interessato il Centro-Nord si starà definitivamente allontanando verso le regioni meridionali; sulla Lunigiana, dovrebbe così splendere il sole, a parte il passaggio di velature. Venti moderati fra Nord e NE in attenuazione dalla sera. Temperature minime in calo, comprese fra 2 e 5°C; massime in lieve aumento, comprese fra 15 e 17°C.
La giornata di San Martino, sabato 11, rispetterà la tradizione di una breve ‘estatina’, per lo meno nelle ore diurne: dopo una fredda prima mattinata, in conseguenza delle brinate e locali gelate notturne che si saranno facilmente verificate a fondovalle, il sole innalzerà leggermente le temperature massime, forse fino a 18-19°C. Venti deboli, in rotazione a SE dal pomeriggio, quando transiteranno pure banchi di nubi alte da Ovest verso Est.
Queste nubi annunceranno l’arrivo di una nuova, veloce perturbazione proveniente dal Nord Atlantico che, fra domenica 12 e lunedì 13, sarà causa di un fugace peggioramento. I maggiori effetti saranno riservati alle regioni del versante adriatico, ma la temporanea formazione di un minimo sul Mar Ligure potrebbe provocare qualche precipitazione anche sulla nostra provincia, fra domenica pomeriggio e la notte di lunedì, con altra imbiancata di neve in Appennino.
Forti venti di tramontana spazzeranno poi via le nubi portando cielo sereno e terso martedì 14. Temperature in diminuzione.
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a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni