
Ottobre sta riscuotendo altissimi indici di gradimento per il bel tempo di cui è stato prodigo nell’ultima settimana. A voler essere pignoli, martedì 17 il transito di nubi alte ha tolto la qualifica di sereno al cielo, cosa accaduta in modo più netto anche giovedì 12, interessato da nuvolaglia strato-cumuliforme dissoltasi solo gradualmente tra pomeriggio e sera.
Per il resto, mercoledì 11 e poi da venerdì 13 a lunedì 16, ha dominato il cielo sereno o poco nuvoloso, dapprima offuscato da leggere foschie e poi divenuto più limpido domenica 15 e specialmente lunedì 16. La vista nitida si è mantenuta il 17 pur intervenendo le velature già ricordate. In poche parole, una fase degna delle migliori ottobrate; l’aria che è andata asciugandosi nelle ore diurne e, nottetempo, solo nelle valli ha continuato a farsi molto umida e anche fredda a causa dell’inversione termica.
La cellula di alta pressione ha tenuto ben lontane le perturbazioni atlantiche, mentre il fenomeno della subsidenza (una sorta di ‘favonio anticiclonico’) ha favorito il manifestarsi di marcate escursioni termiche tra le minime e le massime osservate nelle conche intermontane come, ad es., la Lunigiana, il Mugello, il Casentino, la Garfagnana e l’alta Val Taro. Nei giorni scorsi, le miti temperature dell’alba sulle vette appenniniche (persino 15°C) contrastavano con quelle basse – in taluni casi, fino a 0°C con le prime lievi e fugaci brinate – che nello stesso momento rendevano freddi e umidi i fondi delle conche vallive.
Fa sempre un certo effetto, anche se non è una rarità con tempo calmo e sereno, quando ci si accorge che la temperatura, al sorgere del sole, è più bassa in pianura che sugli alti crinali montani. Nel mezzodì, invece, l’aria si intiepidisce, dopo una costante scalata dei termometri per tutta la mattina, e raggiunge valori di tutto rispetto, per la metà di ottobre, nel corso del pomeriggio. Punte superiori ai 25°C non sono mancate a bassa quota, ma i 20°C sono stati superati persino oltre i 1200 m di altitudine.
Previsioni valide dal 20 al 24 ottobre
L’alta pressione che ha regalato splendide giornate di sole tende lentamente ad attenuarsi ad iniziare dalle regioni italiane più occidentali. Infatti, le perturbazioni atlantiche stanno divenendo più incisive e qualcuna riuscirà ad entrare sul bacino del Mediterraneo portando un cambiamento delle condizioni meteorologiche, anche se, pare, di breve durata. Fra giovedì 19 e venerdì 20, un primo fronte lambirà le nostre regioni, transitando ‘basso’ di latitudine e coinvolgendo più direttamente la Sardegna e le regioni meridionali. Un secondo sistema perturbato giungerà dalla Francia nella serata di sabato 21 e recherà verosimilmente un peggioramento più diffuso nella giornata di domenica.
La previsione più probabile è di un cielo poco o parzialmente nuvoloso venerdì 20, con bassa probabilità di qualche piovasco sui rilievi. Temperature in lieve calo nei valori massimi, intorno ai 20-21°C a fondovalle, e in lieve aumento nelle minime, fra 6°C e 9°C. Venti deboli fra Est e Sud-Est.
Sabato 21, il cielo si presenterà con poche nubi di primo mattino, ma è atteso un graduale aumento della nuvolosità nel corso della giornata. Entro sera, poi, non sono escluse le prime piogge sparse. Venti in rotazione dal quadrante meridionale. Temperature stazionarie.
Domenica 22, a seguire, dovrebbe essere la giornata peggiore con cielo molto nuvoloso o coperto e piogge diffuse, localmente anche a carattere temporalesco. Temperature minime in aumento, mentre le massime accuseranno un sensibile calo. Venti tesi di Libeccio e conseguente mare molto mosso.
Lunedì 23 e martedì 24, infine, nuovo aumento della pressione atmosferica e tempo destinato a migliorare con ampi rasserenamenti sotto venti settentrionali fra moderati e tesi. Temperature minime in diminuzione al calare del vento; le massime riguadagneranno qualche grado, oscillando comunque nella norma del periodo.
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a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni