
Quando, il pomeriggio del 14, si è rivisto il cielo coperto, si è sperato che potesse sopraggiungere l’attesa rimescolata a suon di rovesci e temporali, beninteso non grandinigeni. La cappa grigia e il clima afoso di quel giorno, invece, sfociavano in gocciolate serali di nessun conto, mentre il perdurare del lampeggiamento lontano e muto oltre Appennino bastava a indicare la traiettoria dei temporali: dalla pianura lombarda ed emiliana verso la Romagna e la parte estrema orientale della Toscana. Quel transito apparentemente insignificante per le vaste aree non toccate da precipitazioni lasciava uno strascico di instabilità, manifestatasi nei successivi pomeriggi del 15 e del 16. Giovedì 15, le nubi torreggianti sfociavano nei temporali termoconvettivi con maggiore intensità nel territorio zerasco e in quello mulazzese, mentre, in sinistra idrografica, il radar si accendeva soprattutto fra il Passo del Lagastrello e Bagnone. Pontremoli veniva appena sfiorata dal temporale ‘zerasco’ con giusto due o tre scatti da parte dei pluviografi. Il 16, il temporale pomeridiano aveva i massimi effetti in zona Arzelato, dove si misuravano apporti fra 15 e 30 mm. 3-4 mm cadevano anche su Pontremoli grazie ad uno scroscio più deciso intorno alle 16,30.
Il clima caldo e umido aveva ormai le ore contate; tuttavia, prima di poter apprezzare il ricambio d’aria, dopo notte fosca e rugiadosa, il mattino di sabato 17 si levava un vento di caduta ‘torbido’, lontanissimo parente della tramontana asciutta in cui si sarebbe poi ‘trasformato’. Tramontana con caratteristiche favoniche dominava pure, in un panorama divenuto limpidissimo, il tempo di domenica 18. Il crollo della temperatura di rugiada e il cielo stellato, la calma prevalente o le tenui brezze di monte erano tutti ingredienti che rendevano freschissima l’aria delle notti e della prima mattinata. Nelle campagne, le minime scendevano anche sotto i 10°C; nel contempo, la intensa radiazione solare, non disturbata da nubi, e l’aria asciuttissima si alleavano nel permettere ai termometri escursioni molto ampie e massime oltre i 30°C poche ore dopo albe così frizzanti.
Previsioni valide dal 23 al 27 giugno
La stagione estiva avanza a grandi falcate verso il periodo tradizionalmente più stabile, che è il mese di luglio. Statisticamente, e anche secondo la meteorologia popolare, ci può stare una temporanea fase instabile con leggero calo termico fra la fine di giugno e i primi di luglio. Alla luce delle ultime carte sfornate dai principali modelli matematici, parrebbe confermarsi questa tendenza per un previsto abbassamento del flusso delle perturbazioni atlantiche proprio dal 27-28 giugno in poi. La strada per la realizzazione di questa linea di tendenza, però, è ancora lunga ed è anche molto facile che nei prossimi giorni i modelli matematici “ritrattino”. Intanto, da venerdì 23 a domenica 25, si confermano giornate soleggiate e parecchio calde. Il cielo sarà in prevalenza sereno o poco nuvoloso con possibilità di evoluzione di nubi pomeridiane, senza escludere la possibilità di qualche breve temporale di calore. I venti a regime di brezza manterranno temperature un po’ più contenute lungo la costa con valori massimi comunque intorno o superiori ai 30°C, e punte di 33-34°C all’interno. Il caldo sarà a tratti afoso nella fascia litoranea, più asciutto (torrido) all’interno. Le notti saranno fresche e gradevoli in Lunigiana a tutte le quote, mentre nei pressi della costa saranno ben più tiepide e meno riposanti. Anche in montagna si prevedono temperature ben sopra norma con una media fra 20°C e 22°C a 1500 metri.
Caldo e stabile risulterà pure lunedì 26 e, sostanzialmente, martedì 27, quando però potrebbe iniziare un moderato aumento della nuvolosità con venti in rinforzo dal quadrante meridionale.
Se sarà confermato o meno il cambiamento ipotizzato per fine mese, si saprà seguendo gli aggiornamenti, ad esempio, su www.meteoapuane.it.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni