Ennesima ‘cilecca’ di gennaio

La scorsa settimana ci si era illusi che, arrivati a metà gennaio, potesse avviarsi un periodo di tempo più consono al cuore della stagione invernale. Il soffio dei venti freddi da Nord aveva fatto sperare che gennaio fosse intenzionato a riscattarsi dalla mediocre prestazione offerta nella prima decade.
A dire il vero la tramontana ha soffiato con veemenza per nove notti e otto giorni, con raffiche fino a 60-70 km/h, ma la massa d’aria giunta sull’Italia non era granché rigida. Tuttavia, con alle spalle il succedersi di giornate miti fino al 10 del mese, la ‘strizzata’ a base di vento impetuoso e pungente è stata percepita più marcata di quanto non fosse in realtà.
Il freddo si è avvertito più nelle ore diurne che la mattina presto o la sera a causa della grande agitazione atmosferica, elemento che condiziona l’escursione termica riducendola a pochi gradi.
Dai dati in tabella, si nota come le temperature massime siano rimaste più spesso sotto i 10°C a Pontremoli, dove la maggiore forza del vento e l’altitudine circa 100 metri superiore a quella di Villafranca hanno determinato, come al solito, un clima più freddo durante il dì.
Il 15, unico giorno in cui la tramontana si è calmata per diverse ore, in entrambe le località le massime si sono allineate a 9°C, mentre nei giorni più ventosi, il 14 e il 16, Pontremoli è rimasta più fredda di 2-3 e anche 4°C rispetto a Villafranca, dove il vento da Nord ha subito un consueto più netto effetto favonico, sia per la minore altitudine sia per la distanza dai valichi dell’Appennino.
Il travaso di aria fredda dal versante padano sotto forma di forti venti di tramontana, infatti, è più sensibile a Pontremoli, che in questi casi registra facilmente temperature massime più basse non solo di altre località della Lunigiana situate alla sua stessa quota, ma persino rispetto a paesi situati più in alto, e però in posture più riparate.
Diverso è il discorso per quanto riguarda le temperature minime: il raffronto tra le località ventose e quelle in cui il vento nottetempo si è calmato non è immediatamente possibile proprio per la differenza di condizioni in cui si verificano i valori termici.
Si noti, a tal proposito, il divario della minima del giorno 15: -6°C nelle campagne di Villafranca (Ghiaione) contro -1°C a Pontremoli (Verdeno).
Nel primo caso, il vento si è calmato già la sera e il freddo si è sedimentato a fondovalle con un concomitante, forte aumento dell’umidità relativa.
Nel caso di Pontremoli, il vento ha soffiato con veemenza tutta la notte, con aria più asciutta, calmandosi solo al mattino, giusto in tempo per scendere di poco sotto zero a sole già sorto. La stessa massa d’aria fredda, con le medesime potenzialità, ha causato temperature diverse a motivo delle diverse condizioni in cui tali valori termici si sono realizzati: in atmosfera calma a Villafranca, in atmosfera agitata a Pontremoli, dove proprio il vento viene a conferire una certa severità all’assetto termico, pur in presenza di una temperatura minima più contenuta.
Alternando cielo sereno, misto e coperto, la settimana è trascorsa all’insegna delle folate boreali. Da lunedì, si è notato un primo cambio di registro tra gli ultimi ululati di vento e i primi segnali piovigginosi, aumentati martedì 21, dal tempo decisamente più umido e con la tramontana messa a tacere.
Da quanto prospettano le previsioni, si può già dire che, anche quest’anno, gennaio si sta avviando a ripetere una edizione più che deludente.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni