Paesi di Lunigiana, Ugliancaldo

Dominato dal profilo del Pizzo d’Uccello, il paese si stende su un crinale che domina l’alta valle del Lucido e guarda verso la Garfagnana. La difficile convivenza con i terremoti

Panorama di Ugliancaldo; sullo sfondo la vetta del Pizzo d’Uccello
Panorama di Ugliancaldo; sullo sfondo la vetta del Pizzo d’Uccello

Sul crinale che divide la valle del torrente Lucido da quella del Tassonaro, il borgo di Ugliancaldo (amichevolmente… Ugliano) si distende su un contrafforte delle Apuane, a circa 750 metri di altitudine. è certo uno dei paesi più isolati della Lunigiana, ma anche di maggiore suggestione, dominato dal Pizzo d’Uccello che visto da qui esalta la propria mole imponente.
Lontana dai moderni itinerari, questa comunità è una delle dieci del territorio comunale di Casola e si misura ogni giorno non tanto – o non solo – con un ambiente di rara bellezza ma certo difficile, quanto con le mutate condizioni sociali. Terra di confine, al paese si arriva da Codiponte o da Monzone passando per Casciana, ma anche dal versante della Garfagnana salendo da Minucciano.

Quel figlio bersagliere caduto in Libia

17Ugliancaldo_lapideMurata alla base del campanile questa lapide in marmo ricorda un figlio di Ugliancaldo caduto in Libia nel 1911.
“A Benedetto Spadoni / di Clemente e Cristina Franchini / soldato dell’XI reggimento bersaglieri / caduto eroicamente ad Hennj / il 23 ottobre 1911 / combattendo / per la gloria e la grandezza d’Italia / il comune di Casola / questa memoria pose / affinché la fede del prode concittadino /  sia di esempio ai futuri”
Al di là della forma retorica, l’iscrizione è una preziosa testimonianza per ricordare uno degli episodi più cruenti della guerra coloniale Italo Turca combattuta tra la fine di settembre 1911 e l’ottobre 1912 e nota anche come “guerra di Libia” per la conquista della Tripolitania e della Cirenaica.
A Sciara Sciat e sull’altura di Henni – due località poco a est di Tripoli – si combattè una battaglia sanguinosa, dove l’esercito italiano venne sconfitto e centinaia di bersaglieri catturati e uccisi barbaramente, fatto che provocò la reazione scomposta e vendicativa degli italiani che si resero a loro volta protagonisti, nelle settimane successive, di episodi ancora tristemente famosi. Anche Benedetto Spadoni, chiamato alle armi e partito da Ugliancaldo, trovò dunque la morte nel deserto libico vittima dei guerriglieri locali e delle mire coloniali italiane.

 

La chiesa intitolata a Sant’Andrea Apostolo
La chiesa intitolata a Sant’Andrea Apostolo

Ma questa è soprattutto terra “ballerina”: l’11 aprile 1837 una scossa calcolabile al 7°-8° grado della scala Mercalli provocò gravi danni in tutto il paese da dove gli abitanti poterono assistere all’enorme valanga di neve precipitare dal Pizzo d’Uccello con un boato assordante. Una ventina le famiglie rimaste senza abitazione, un’altra trentina quelle con le case comunque danneggiate. Fin dal XV secolo Ugliancaldo era rientrato nei territori di Firenze e, in occasione del terremoto, il governo della Toscana granducale provvide alla ricostruzione e il borgo tornò a vivere.

Cave di marmo alle pendici del Pizzo d’Uccello visibili dalla strada per Ugliancaldo
Cave di marmo alle pendici del Pizzo d’Uccello visibili dalla strada per Ugliancaldo

Il sisma successivo, quello ben noto del 1920, non provocò conseguenze troppo gravi e la ricostruzione granducale è ancora oggi ben visibile. Simboli evidenti sono le “case nuove”, costruite sul lato sinistro della strada che sale da Codiponte e che precedono l’antico centro storico.

Uno scorcio del borgo di Ugliancaldo
Uno scorcio del borgo di Ugliancaldo

Nei secoli l’abitato si è sviluppato lungo una antica mulattiera, chiuso ad una estremità dal “castello” (l’insediamento posto in posizione più elevata) e dall’altra dalla chiesa intitolata a Sant’Andrea. Di origini romaniche (anche se la prima traccia scritta è della fine del XIV secolo), dipendente dalla Pieve di Codiponte, l’impianto dell’attuale edificio si fa risalire al 1488, con interventi importanti nella seconda metà del Settecento (il portale in marmo è datato 1774) e all’inizio del XIX secolo quando venne realizzato il porticato che cinge tre lati della chiesa. Il campanile reca invece la data 1818.
E già che siamo in tema di terremoti non si può dimenticare la lunga serie di scosse registrate nel 2013: tra la primavera e l’estate se ne contarono poco meno di duecento! Difficile in questa situazione pensare ad un paese vivo e vivace; invece da questo punto di vista Ugliancaldo è una piacevole sorpresa, con un gruppo di persone che ha deciso di continuare a vivere in questo borgo lontano, forse un po’ dimenticato, ma non certo perduto!

(Paolo Bissoli)