Aprile, ogni giorno un barile

15meteoLa prima decade del mese di aprile ha rispettato il detto che lo vuole bagnato anzi che no. Se non altro, in corrispondenza dei giorni prefestivi e festivi i fenomeni di precipitazione si sono presi una pausa e hanno concesso una tregua ai gitanti del week-end, assetati di sole e di clima mite dopo mesi di condizioni atmosferiche spesso avverse.
Buttando l’occhio sulle lettere usate per lo stato del cielo, se ne coglie l’andamento palindromo: due giorni coperti (mercoledì e giovedì), il miglioramento di venerdì, dal cielo misto, il sabato sereno a metà della sequenza, per poi riprendere con il misto di domenica (più nuvolosa nel pomeriggio e con cenni di pioggia a tarda sera) e i primi due giorni della settimana grigi e piovosi da capo.
Gli apporti di mercoledì scorso, 4 aprile, risultavano i più cospicui non senza far andare la mente ad un altro detto popolare che mette in guardia su piogge frequenti fino almeno a metà maggio se piove in quella fatidica data (quattro aprilante, quaranta dì durante).
15tabella_meteoA Pontremoli cadevano 46,6 mm, 56,0 a Villafranca, 33,0 a Gragnola e 34,6 a Massa.
Molto nuvoloso si presentava il cielo di giovedì 5 fra residui piovaschi e vento fresco di libeccio. Le schiarite della notte del 6 favorivano folta nebbia mattutina nel più basso fondovalle prima del trionfo del sole, comunque costretto a giocare con nubi alte e medie in giornata dopo essere stato nascosto dagli strati nebbiosi al suo sorgere. Le temperature massime riuscivano a sfiorare o a superare i 20°C per la prima volta da ottobre.
Sabato 7, la ventilazione indecisa (debole tramontana favonica e brezza di valle in lotta fra loro) e il soleggiamento indisturbato facevano la festa dei termometri. La domenica si avviava con pari splendore, ma nuvole sparse e poi nuvolosità stratificata più organizzata dominavano il resto del dì. La pioggia tornava fin dalla notte per poi insistere parecchie ore sia il lunedì 9 che il martedì 10 con una nuova dose di 20-30 mm complessivi.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni