
Un tratto comune tra la settimana in esame e quella precedente lo si nota nella varietà dello stato del cielo e dei fenomeni osservati oltre che nel mutare dell’assetto termico. Se, però, dal 4 al 10 febbraio si era visto il tempo gradualmente peggiorare, dall’11 al 17 è accaduto più o meno il contrario.
Nei giorni 11, 12 e 13, infatti, si è protratta la situazione di oscurità e precipitazioni quasi continue in essere dall’8 al 10: si sono così inanellati sei giorni consecutivi senza un minimo raggio di sole, fosse anche stato per sbaglio o distrazione a causa di un pertugio nella spessa coltre nuvolosa accampatasi sullo spazio aereo lunigianese.
Fino a tutto giovedì, quindi, cielo basso, cupo, pioviggine o debole pioggia ad intervalli e foschie dense al limite della nebbia d’avvezione. In un ambiente saturo di umidità come quello descritto, è bastato che la notte di giovedì 13 si aprisse qualche cenno di schiarita per far sì che all’alba regnasse un esteso e fitto nebbione, dissoltosi fra le 8 e le 9 a restituire il solito cielo coperto e qualche leggera passata di pioviggine.
Qualche saluto del sole si è rifatto vivo venerdì 14, ad una settimana esatta dagli ultimi raggi del 7, il venerdì precedente. Poco dopo le 10, si è levato un impetuoso vento di tramontana a raffiche sempre più forti, che hanno accompagnato il transito dell’atteso fronte freddo; l’area dell’Appennino Ligure al confine con quello Tosco-Emiliano si è trovata al limite W del fronte, per cui i fenomeni di precipitazione si sono ridotti sia in intensità che in durata, mentre il vento si è sfogato parecchio.
Diversamente dall’evento perturbato dell’8-9 febbraio, che aveva interessato con la neve alle quote di 600-700 m anche Zerasco e Guinadese, quest’ultimo si è concentrato dal Molinatico verso est, restando comunque di minore portata, una ‘toccata e fuga’, insomma.
La notte di sabato 15 è trascorsa con l’imperversare del vento da Nord, che si è andato gradualmente moderando lungo la giornata prefestiva, unica dal cielo sereno, per poi calmarsi a tarda sera. Il gelido mattino di domenica (temperature minime fino a -3/-4°C) è apparso sotto un cielo già in parte velato, ma con un orizzonte ancora limpido. Nelle ore pomeridiane, alle nubi alte si sono aggiunte nubi medie sparse, mentre il vento si è ridestato in serata dopo circa 24 ore di riposo.
Con l’avvio della nuova settimana, è continuata l’altalena di vento, temperature e stato del cielo, in un clima un po’ più asciutto mancando, finalmente, le precipitazioni. Il 17, con la tramontana tornata in auge, le ore diurne hanno accusato un freddo più sensibile, mentre martedì 18 l’aria è risultata un poco più mite, pur in assenza di soleggiamento, grazie alla situazione più tranquilla dal punto di vista anemometrico.
Giunti a buon punto anche del mese di febbraio, si può dire che i giochi, per l’inverno, siano fatti. Anche il terzo mese della stagione fredda chiuderà con una temperatura media superiore alla norma, visto che i dieci giorni che mancano alla sua conclusione non potranno in alcun modo ribaltare il livello termico che va consolidandosi: tanto più se, come potete leggere nelle previsioni, gli allarmi relativi a ondate glaciali lanciati da alcuni soggetti resteranno pura fantasia da web.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni