Domenica 15 settembre – XXIV del Tempo Ordinario
(Is 50,5-9; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35)
Nei viaggi fuori dalla Galilea, in pieno territorio pagano, Gesù istruisce in privato i suoi discepoli fino a portarli alla professione di fede nella sua divinità. Fatto questo, Gesù comincia a parlare della sua passione e si avvia verso Gerusalemme.
1. Chi è Gesù? Da quando il Figlio di Dio è nato su questa terra, sono cominciate le discussioni sulla sua identità, e non sono ancora finite. Alcuni vedevano in lui un posseduto dal demonio, altri un contestatore, altri un profeta, e chi si meravigliava della sua parola diceva: Ma non è il figlio del falegname?
Come ai tempi di Gesù, anche oggi corriamo il rischio di non riconoscere la sua vera identità: quando il cristianesimo diventa un fatto sociale, quando la gente si lascia portare dalle tradizioni e dalle usanze, allora si svuota il contenuto del messaggio cristiano e si arriva pian piano all’analfabetismo religioso.
Abbiamo continuato a fare catechismo attraverso le strutture tradizionali, ma forse non abbiamo predicato abbastanza il Vangelo. Di conseguenza purtroppo molti credono di conoscere Gesù e il suo messaggio, ma in realtà ne sono molto, molto lontani.
2. Voi, chi dite che io sia? Siamo sempre fuori strada se ci sforziamo di far rientrare la persona di Gesù nelle nostre categorie umane e riduciamo l’attività dei cristiani ai “lavori socialmente utili”.
Per capire qualcosa del mistero cristiano, dobbiamo lasciarci coinvolgere e rispondere personalmente alla domanda che Lui ci pone: Ma voi chi dite che io sia? Per te, chi sono io? Finché ci limitiamo al “si dice”, “tutti fanno tutti così”, il discorso su Gesù ci passa sopra la testa e non entra nella nostra vita.
Gesù è venuto per rivelare l’amore del Padre con un cammino di obbedienza e di annientamento che arriva fino alla croce, di conseguenza prendere la propria croce e seguire Gesù è il test di verifica dell’essere discepoli di questo Messia.
3. Chi è il cristiano? Di fronte all’enigma dell’identità di Gesù sta la questione: Chi è il cristiano? È colui che cerca il miracolo facile? È colui che con le sue devozioni si garantisce una vita comoda e un posto in paradiso?
I cristiani sono per la società testimoni di un amore rivelato e incarnato in una persona, che ha offerto tutto se stesso fino al sacrificio della vita. La nuova evangelizzazione riparte dalla credibilità del nostro vivere da credenti e dalla convinzione che solo la grazia può trasformare l’intimo del cuore.
È tempo che tutti i cristiani, vescovi, clero e laici, abbiano finalmente il coraggio di pensare a purificare l’interno della propria persona e della Chiesa, anziché fare l’esame di coscienza alla società, alla politica, alla cultura, alle famiglie.
È tempo di costatare che non è possibile distribuire i sacramenti senza una seria evangelizzazione; non è amministrando i sacramenti al ribasso che si rinvigorisce la fede e si riempiono le chiese.
† Alberto