Il Ministero ha approvato il finanziamento il 6 maggio. Ora è corsa contro il tempo per rispettare le scadenze
Una corsa contro il tempo: è quella iniziata a Patigno per investire nel miglior modo possibile i circa 7 milioni di euro che il Comune ha ottenuto per rivoluzionare il servizio di captazione e distribuzione dell’acqua potabile. Si tratta di una cifra forse mai vista, tutta insieme, in un piccolo comune come quello di Zeri da spendere per realizzare un unico progetto. La comunicazione ufficiale della concessione del finanziamento dal Ministero delle Infrastrutture era attesa alla fine dello scorso anno: è arrivata, invece, all’inizio del mese con il decreto del 6 maggio firmato dalla Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche, dipartimento per le opere pubbliche e le politiche abitative. Cinque mesi di ritardo senza, tuttavia, che cambi la scadenza; ecco perché non c’è tempo da perdere e ogni giorno è prezioso. Entro la fine di quest’anno, infatti, al Comune viene chiesto di aver concluso almeno il 40% di quanto previsto dal progetto finanziato.
Si tratta di una vera e propria impresa visto che, come ci spiega il sindaco Cristian Petacchi, bisogna predisporre il progetto esecutivo che, opera per opera, individui i diversi interventi: dai tratti di tubatura da sostituire, ai depositi che necessitano di manutenzione straordinaria, all’organizzazione della rete di sensori che permetteranno un controllo continuo e a distanza di tutta la rete di captazione e distribuzione dell’acqua potabile. E una volta predisposto il progetto si dovranno realizzare i lavori, compresa l’installazione dei contatori a tutte quelle utenze che ne sono ancora sprovviste e la sostituzione di quelli vecchi con i nuovi in grado di essere letti a distanza. “L’acqua è un bene vitale, da salvaguardare e preservare – sottolinea Petacchi – per questo dobbiamo eliminare sia le perdite che gli sprechi”, nella consapevolezza che i cambiamenti climatici saranno caratterizzati da frequenti periodi di siccità e garantire l’acqua potabile a tutti gli utenti diventerà una sfida sempre più complessa. Il Comune di Zeri, l’unico in tutta la Toscana che ancora gestisce in proprio il servizio di acquedotto, ha ottenuto il maxi finanziamento tramite l’Autorità Idrica Regionale su un bando che il Ministero aveva predisposto proprio per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua compresa la digitalizzazione e il controllo delle reti stesse, destinando a questi interventi circa 2 miliardi di euro a livello nazionale. Si tratta di occasioni di fronte alle quali ci si trova davvero raramente, con finanziamenti resi possibili dall’Unione Europea tramite il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che sta mettendo a disposizione un gran numero di risorse finanziarie ma che obbliga anche a spenderle in tempi relativamente brevi. “Abbiamo in previsione di realizzare interventi su tutta la rete idrica comunale che misura ben 120 chilometri – spiega il primo di cittadino di Zeri – con l’individuazione dei tratti da sostituire. Saranno installate apparecchiature e sensori digitali che, una volta in funzione, permetteranno di individuare in retta eventuale perdite così da mantenere costante la portata dell’acqua”, senza dimenticare le opere per garantire un’alta qualità dell’acqua erogata, a cominciare dai serbatoi. “Il finanziamento che abbiamo ottenuto grazie ad un lungo impegno è costituito da una cifra molto grande che ci permetterà di realizzare un intervento davvero complesso – continua Petacchi – e rappresenta una grande occasione per le valli di Zeri, i residenti e i turisti”. Ora, ottenute le risorse finanziarie, il problema sono i tempi: “è vero – conferma il sindaco – dobbiamo correre per riuscire ad appaltare e far partire i lavori entro l’autunno per riuscire a centrare l’obiettivo del 40% entro fine anno, anche se comunque chiederemo una proroga visti i mesi di ritardo che non possono essere imputati al Comune”.
Paolo Bissoli