Quanto a precipitazioni, la prima decade di marzo si può ben dire che si sia sfogata. Chissà che non abbia voluto anticipare le ‘tempeste equinoziali’ per poi quietarsi lasciando un’atmosfera meno agitata in vista della Pasqua.
Sarà bene non farci troppo affidamento visto che il tempo fa come vuole, a maggior ragione in questo periodo dell’anno! Intanto, però, godiamoci questa fase di bello prevalente che annunciano le previsioni per quasi una settimana.
Con lunedì 11 marzo, ha avuto termine una sequela di perturbazioni non indifferente: il tempo instabile, infatti, si è protratto per buona parte del mese scorso e fino ad ora. Il resoconto delle precipitazioni di febbraio, rimandato la scorsa settimana per mancanza di spazio, è presto fatto.
A Pontremoli, è andato in archivio il quinto febbraio più piovoso in oltre un secolo di misure: il totale di 383,6 mm al pluviometro di Verdeno non era ormai lontano dal triplicare l’apporto normale del più corto dei mesi invernali, benché ancora distante dal primato occorso nel 1968, quando quel febbraio bisesto dispensò addirittura 496,0 mm.
Copiose le piogge pure presso Villafranca, 391,8 mm, ma in posizione meno di vertice nella serie storica centenaria. Nella Lunigiana orientale e nell’area apuana prossima alla costa, invece, situazione un tantino più moderata con 264,8 mm a Gragnola (più del doppio della norma) e 206,4 a Massa, quantità prossima al doppio delle attese.
I giorni con gli accumuli più abbondanti sono stati il 9, 10, 23, 26 e 27 e una dozzina quelli con apporti pari o superiori a 1 mm. Tanta generosità idrometeorica da parte di febbraio non ha indotto marzo al risparmio: è partito, anzi, con mandate quasi quotidiane e un passaggio perturbato molto intenso centrato su domenica 10.
Durante la fase di relativo miglioramento dal 5 al mattino dell’8, la serenità delle notti ha permesso la formazione di brina (specie l’8) e della nebbia fino a Pontremoli al primo mattino di giovedì 7.
Il peggioramento occorso fra il pomeriggio di venerdì 8 e la notte di lunedì 11, con strascico nel tardo pomeriggio sempre dell’11, si è diviso in due fasi.
La prima, più tranquilla, con pioggia caduta tra la prima serata dell’8 e la notte del 9; la seconda, molto più intensa, dalle ore 20 circa di sabato 9 fino a metà pomeriggio di domenica 10, interessata in particolare nelle ore del mattino da piogge di una certa arditezza.
Lunedì 11, rovesci residui si sono manifestati la notte fra le 2 e le 3 e, infine, intorno alle ore 18. Il minimo barico è transitato nella tarda mattinata di domenica recando sensibili rinforzi del vento di libeccio lungo la costa e nella fascia sublitoranea, mentre nelle valli interne della Lunigiana si è avvertito poco o ha avuto una durata minima.
Domenica 10, i pluviometri hanno raccolto 95,6 mm a Pontremoli, 82,8 a Villafranca, 64,0 a Gragnola e 41,2 a Massa.
Ad un terzo del suo percorso, marzo ha già raggiunto e localmente superato quanto gli attribuisce la climatologia: il totale parziale si è portato a 153,2 mm a Pontremoli, 156,6 a Villafranca, 115,6 a Gragnola e 107,8 a Massa.
Una pausa dopo tanto scrosciare, adesso, è veramente opportuna!
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni