Freddo: ennesima visita mordi e fuggi

Sarà contento chi il freddo non lo può sopportare o, semplicemente, preferisce il clima mite, ma la delusione di fronte alla perdita dei connotati tipici dell’inverno si fa sempre più cocente man mano che la stagione avanza.
Anche quest’ultima settimana, come recita il titolo dell’articolo, un’altra breve incursione di correnti un tantino più gelide è durata lo spazio di tre giorni a voler largheggiare. Nel giro di poco più di 48 ore, si è scesi dai mitissimi ed umidi valori temici della notte e del mattino di giovedì 18 a quelli più rigidi, ventosi e secchi delle ore diurne di sabato 20.
L’impatto è stato in effetti drastico, ma la sensazione di essere precipitati a chissà quali temperature, oltre che ‘gonfiato’ impropriamente dai soliti noti via etere, via social e carta stampata, è venuta pure dalla mancanza di abitudine ad un freddo non si dirà intenso, ma neppure ‘onesto’ da parte della stagione in corso.
Un saliscendi di temperature con alternarsi di fasi meteorologiche in netto contrasto fra loro non è così strano; tuttavia, nel generale andazzo mite che si sta vivendo, anche pochi giorni di aria più pungente arrivano a sorprendere e a far gridare all’invasione artica!
In realtà, non si è avuto neppure il tempo di assaggiare l’aria più cruda e sana, giunta a partire da venerdì sera, che il nuovo giro di correnti ha ben presto iniziato a eroderla tra il pomeriggio e la serata di lunedì 22.
Tutto è avvenuto rapidamente, se si pensa che all’arrivo della perturbazione a metà della settimana scorsa , attiva soprattutto mercoledì 17, la temperatura è salita al soffio dello scirocco, il cielo grigio immutabile è ‘andato in pianto’ e i pluviometri hanno raccolto decine di mm di pioggia, specie nell’alta Lunigiana (circa 60 mm a Pontremoli). La massima intensità delle precipitazioni si è notata tra la sera del 17 e la notte del 18.
A seguire, piovaschi e gocciolate hanno insistito, ad intervalli, fino al mattino del 19 con aria molto mite. Nel primo pomeriggio dello stesso venerdì, l’arrivo del fronte freddo ha recato un rovescio di pioggia più sensibile – durante il quale è sceso un velo di neve in montagna – e il vento da Nord, in rinforzo nella serata e ancor più il giorno seguente.
Sabato 20, l’avvezione di aria fredda ha tenuto a bada i termometri, impossibilitati a raggiungere massime a doppia cifra alla faccia del sole sfolgorante, che ha potuto splendere nel cielo privo di nubi per tutto il dì. L’agitazione atmosferica dovuta alla tramontana non è durata oltre il sabato: domenica mattina, la situazione è apparsa già più quieta.
La notte di lunedì 22, depositatasi l’aria sopraggiunta nel week-end, è stata la più gelida per le valli da inizio inverno con punte minime all’aurora di -5°C e fino a -6/-7°C in aperta campagna. ; è bastato, però, un refolo di libeccio: le nubi sono rispuntate all’orizzonte e, a sera, pioviggine e poi pioggerella hanno ristabilito il deprecato status quo ante.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni