Presentato il libro di Maurizio Ratti “Il Clima di Piacenza” tra storia e futuro

Sabato 29 aprile, nella elegante Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni, è stato presentato il volume Il Clima di Piacenza, di cui è autore il nostro collaboratore Maurizio Ratti e nel quale Mauro Olivieri, altro prezioso redattore del nostro “Taccuino Meteo”, ha curato parte del terzo capitolo.
Dopo i saluti delle autorità, del presidente dell’Opera Pia Alberoni, Giorgio Braghieri, e dei rappresentanti dell’ente finanziatore dell’opera, il consorzio Rilegno, il presidente della Società Meteorologica Italiana, Luca Mercalli, ha moderato l’incontro davanti ad un numeroso pubblico lasciando la parola all’autore e ad altri due relatori che hanno evidenziato l’importanza del recupero delle lunghe serie storiche di osservazioni meteorologiche, di cui il nostro Paese vanta numerosi esempi.

Maurizio Ratti presenta libro “Il clima di Piacenza”

Il Collegio Alberoni, istituto per la formazione del clero sorto a metà del XVIII secolo al limite sud-orientale della città di Piacenza, ospita un osservatorio meteorologico tra i più antichi d’Italia. Fondato già nel 1802 e sede di misure continuative dal 1871, è stato nominato di recente Centennial Observing Station dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO). I
l programma di recupero, digitalizzazione ed elaborazione di un secolo e mezzo di dati, avviato nel 2019 in base agli accordi fra l’Opera Pia Alberoni e la Società Meteorologica Italiana, consente oggi di descrivere in dettaglio il clima locale e i suoi cambiamenti: la temperatura in aumento, la neve e la nebbia meno frequenti, le precipitazioni ora copiose ora scarse e le conseguenti piene e magre del Po, il soleggiamento, la pressione atmosferica e il regime dei venti.
Le alterne vicende meteo-climatiche e le antiche cronache che raccontano di eventi precedenti le osservazioni strumentali sono contenute in un volume riccamente illustrato e completo di grafici e tabelle che conducono il lettore in viaggio fra le atmosfere piacentine.
Presentandone la figura umana e l’attività svolta, il libro vuole essere anche un tributo a coloro che si sono succeduti, con dedizione e per così lungo tempo, nell’incarico della rilevazione dei dati meteorologici e nello studio del clima locale.

(g.b.m.)