Il periodo natalizio, che si conclude con la festa dell’Epifania, è trascorso all’insegna dell’oscurità atmosferica e pure in questa sua fase finale non ha in serbo sorprese che possano liberarci dalla indecente cappa di strati nuvolosi e di umidità che grava ad opprimere il nostro orizzonte.
La prima metà del mese non si era mostrata poi molto differente, ma se non altro aveva recato timidi segnali di parvenza d’inverno con la discesa della temperatura sotto zero tre volte: piccoli sforzi fugati subito dopo che il sole e un redivivo vento da Nord avevano dominato la scena di domenica 18 dicembre.
Mai si sarebbe immaginato di passare due intere settimane con lo stesso copione atmosferico: grigio, ancora grigio, pioggia, pioggerella, pioviggine, strati nebbiosi, foschia, tetraggine da mane a sera e così da capo da un giorno all’altro.
Unica attenuazione del poco esaltante panorama è venuta, casualmente, a motivo di una qualche distrazione del compatto ‘coperchio’ nuvoloso il 27 dicembre, quando nelle ore centrali e del primo pomeriggio le nubi si sono parzialmente – verrebbe da dire, miracolosamente – diradate consentendo un saluto un po’ più lungo del nostro astro maggiore. In alcuni dei restanti giorni, qualche altra sparuta occhiata di sole, neppure misurabile dagli strumenti, si è materializzata da rarissimi pertugi nella pesante coltre gravante con micidiale costanza su Levante Ligure e alta Toscana.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni