Sul fronte della pandemia, “le notizie dai Paesi vicini non sono confortanti”: lo ha detto il card. Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nella sua introduzione all’Assemblea generale straordinaria dei vescovi italiani, in corso a Roma. “
Di fronte all’aumento dei contagi, che registriamo anche in Italia, serve un surplus di responsabilità da parte di tutti”, l’appello della Chiesa italiana: “proprio adesso è necessario fare quello sforzo ulteriore che ci aiuterà a superare il secondo inverno difficile nel nostro Paese e in tutto il mondo”, perché “la divisione in fronti contrapposti indebolisce sia la tenuta della società sia il cordone sanitario che ci ha permesso di salvaguardare i più fragili e di contenere il numero delle vittime”.
“Guardiamo ai più piccoli che non possono godere della socialità a scuola o della libertà nel gioco comunitario; pensiamo agli anziani, costretti a un maggiore isolamento e alla piaga della solitudine; siamo vicini a chi provvede con fatica al sostentamento della propria famiglia. Sono le stesse preoccupazioni espresse più volte dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cui va la nostra gratitudine per il servizio reso al Paese in questi sette anni”.
Ha parlato poi di soprusi e abusi. “Purtroppo continuiamo ad assistere a soprusi e abusi nei confronti della persona umana”, il grido d’allarme su un altro fronte caldo, riferito a “fatti di cronaca che mostrano scenari drammatici che non è possibile ignorare”.
“In comunione con il Papa, abbiamo richiamato nelle scorse settimane la situazione della Libia”, l’appello del presidente della Cei, che all’inizio della sua introduzione ha ringraziato il Papa per l’attenzione riservata ai vescovi e per la sua annunciata presenza all’incontro con i vescovi del Mediterraneo, in programma a Firenze dal 23 al 27 febbraio. “Penso ora – ha aggiunto – a quanto sta avvenendo nei confronti dei migranti al confine tra Polonia e Bielorussia, e a quelli che dalle coste del Magreb si avventurano nel Mediterraneo. Sono vicende che non appartengono alla cultura europea generata dal Vangelo”.
“Tra i più fragili – ha sottolineato il cardinale – penso poi alle persone che sono state vittime di abusi fisici e psicologici, anche nei nostri ambienti. Sono persone segnate da ferite che richiedono molto tempo e fatica per guarire. La Giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, istituita dal Consiglio episcopale permanente, che abbiamo celebrato pochi giorni fa, è un ulteriore segno concreto dell’attenzione e della vicinanza della nostra Chiesa: noi siamo accanto ai più deboli!”.
E non è mancato un riferimento alla Settimana sociale di Taranto, alla quale hanno partecipato molti giovani, dimostrando con la loro presenza che la situazione tragica in cui versa il nostro pianeta “non è irreversibile”, a patto però che si inverta la rotta. “Ogni anno in Italia in migliaia fanno le valigie per cercare fortuna altrove”, il grido d’allarme di Bassetti.
M.M.N. – Agenzia SIR