Senza aver ecceduto con severo maltempo nelle nostre convalli, il novembre che ormai volge al termine non si era neppure degnato di concedere una giornata di sereno prevalente. Doppiata la metà del mese, ecco che, finalmente, trascorso pure martedì 16 con cielo coperto, aria un po’ più fredda e qualche residuo piovasco, le schiarite hanno preso a farsi strada mercoledì 17, aiutate dal persistere del vento settentrionale, benché l’aria non fosse ancora granché asciutta.
Giovedì 18, per la prima volta da tre settimane, il cielo si è mantenuto poco nuvoloso. La sequenza di tre giorni ben soleggiati, che mancava da fine ottobre, si è ripetuta al chiudersi della seconda decade di novembre grazie al cielo rimasto sgombro, eccetto qualche cumulo e velatura, sia venerdì 19 che sabato 20. La ventilazione settentrionale si è presa una pausa lasciando il campo libero alla formazione di nebbie estese nel fondovalle tra il finir della notte e metà mattinata.
L’atmosfera luminosa e l’orizzonte limpido, salvo le ore condizionate dalle foschie e nebbie mattutine, hanno esaltato gli ultimi colori del foliage tardo-autunnale nel fondovalle. L’aria ancora mite ha fatto sì che, nel la notte, si formasse solo abbondante rugiada e non bianche brinate o lievi gelate che, nella seconda metà di novembre, dovrebbero essere piuttosto normali.
Sabato sera, concluso il gradito intermezzo descritto, le nuvole hanno riconquistate lo spazio aereo lunigianese, avanguardia di un sistema perturbato in arrivo. Le mosse della perturbazione in parola, poi, hanno subito un certo ritardo, per cui il risveglio di domenica mattina, immaginato tetro e piovigginoso, si è rivelato migliore del previsto. Pur prevalendo nettamente le nubi, estemporanee e brevi occhiate di sole hanno indugiato fino al primo pomeriggio; una debole ventilazione di libeccio si è imposta dal tardo mattino, ma un cenno di pioggia non si è materializzato, a cominciare dalla zona di Aulla, fino alle ore 17. In tarda serata, piovaschi sparsi hanno interessato l’intero territorio continuando le precipitazioni la notte e la mattina di lunedì 22, quasi esclusivamente di debole o moderata intensità.
Gli apporti non sono andati oltre i 5-10 mm, solo in qualche caso arrivando a 12-15 mm. Al libeccio freddo spirante notte e mattino, ha fatto seguito una debole corrente di tramontana scura pomeriggio e sera. Le schiarite si sono aperte, molto gradualmente, nel corso del mattino di martedì 23, in concomitanza del vivacizzarsi delle folate boreali.
Il vento di tramontana è sembrato essere destinato a fare da ‘apripista’ alla prossima incursione perturbata, che si annuncia dai connotati quanto meno simil-invernali. Dalle analisi meteo, tuttavia, non si scorgono in arrivo eventi di una certa portata, che si potrebbero ricordare fra i molti occorsi nel lontano passato e, con frequenza via via minore, in quello più recente, anche senza andare a cercare i record e i casi più straordinari, sempre più rari quando si tratta di freddo.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni