Abitare un mondo svuotato

Domenica 16 maggio – Ascensione del Signore
(At 1,1-11 – Ef 4,1-13 – Mc 16,15-20)

Non allontanatevi da Gerusalemme. Restate fermi. Resistete alla tentazione di riempire immediatamente quel feroce Vuoto lasciato dalla morte. Gesù ordina ai suoi di reggere il peso del Vuoto. Quaranta giorni. La lunghezza simbolica di una vita.
Quaranta giorni per non morire di silenzio, paura e smarrimento. Quaranta giorni prima dello Spirito, quaranta giorni prima di tornare a respirare il Soffio della Vita da dentro quel Niente. Restare fermi, lasciarsi violentare dal silenzio, lasciarsi aprire nel profondo dall’aratro che incide la terra dura del nostro cuore, quella chiusa dall’angoscia e dal senso di colpa. Restare, non per il gusto di resistere ma per imparare ad ascoltare il suono del silenzio, per imparare ad ascoltare il mormorio leggero della vita che vagisce anche dentro il battito feroce dei chiodi che trapassano la carne, per imparare il canto della vita nel sangue versato per amore, per riconoscere i gesti persistenti della cura anche nello strappo del Calvario, per imparare che l’Amore canta in silenzio quando Maria piange, che brividi di vita accompagnano la deposizione del Suo cadavere dalla croce al sepolcro, che l’amore, sottovoce, resiste.
E che quel leggero mormorio di vento chiede di essere re-suscitato, chiede di ascendere.
Resistere, come protagonisti di un nuovo Esodo, è sempre quaranta giorni, tempo dove un popolo ha iniziato a riconoscere Dio nel Silenzio, nella Fame, nel Vuoto, nello Smarrimento; Esodo, a riconoscer Dio grazie alla Sua Pazienza infinita nel cuore delle nostre infinite mormorazioni. Quaranta giorni per imparare a riconoscere che l’Amore scorre dappertutto, anche dentro la morte e il deserto. E diventare così capaci di abitare un mondo svuotato. L’Ascensione è il Vuoto che abilita il Pieno, la diastole divina che abilita la sistole umana, è la Sua morte che libera spazio per la nostra nascita. Sentire che Lui doveva andarsene perché noi potessimo vivere, che Lui doveva morire per lasciarci lo spazio per camminare, che Cristo andava mangiato per com-prenderlo davvero è lo scandalo dell’Ascensione. L’Ascensione è Parola che abilita alla Responsabilità, è la morte del Padre che abilita una vita da Figli, è il buio che abilita alla luce, il Cielo che abilita alla Terra, la morte alla Vita, l’Assenza alla Presenza.

don Alessandro Deho’