
La risposta dell’Ufficio Beni Culturali all’appello della sindaca, Camilla Bianchi

“A Fosdinovo ci troviamo con i cornicioni della chiesa di san Remigio che penzolano sulla strada interna del paese e sulla piazzetta del Camposanto vecchio, un rudere con soffitti sfondati e da un momento all’altro crollerà la parete dove c’è il comignolo”. Non usa mezzi termini, fornendo anche i particolari di altri edifici, la sindaca di Fosdinovo, Camilla Bianchi, che ha lanciato un appello sullo stato di degrado e abbandono di “troppe chiese pericolanti” e altri beni di proprietà ecclesiastica presenti nel territorio comunale.

Il comunicato fa, poi, riferimento ad un precedente incontro con un rappresentante della Curia vescovile, in cui sono state esaminate le diverse situazioni: la chiesa della Torretta, la chiesa dei Bianchi, la canonica e la piazzetta panoramica. Tempestivamente sono iniziati, con il supporto della diocesi e grazie a un contributo dell’8xmille, i lavori per mettere in sicurezza e consolidare la chiesa dei Bianchi che incombe sulla strada sottostante. Nello stesso tempo, rassicura la Diocesi, si è provveduto a finanziare un impianto per aumentare la sicurezza all’interno della chiesa parrocchiale, che custodisce preziosi beni artistici. Inoltre, in uno scambio di e mail, si è spiegato come non sia possibile aprire più cantieri contemporaneamente.
Continua don Franceschini: “Partire dalla domanda se ci siano troppe chiese pericolanti – così come denunciava la sindaca di Fosdinovo – impone la considerazione che ci sono tanti e, a volte, troppi edifici sacri rispetto alle risorse e agli abitanti delle comunità, in particolare montane: l’interessamento diretto del ‘primo cittadino’ conforta, in quanto la collaborazione ed il dialogo tra istituzioni crea sempre frutti buoni per il territorio e le comunità”.