Dall’ inizio

Domenica 3 gennaio – Seconda dopo Natale
(Sir 24,1-4.12-16; Ef 1,3-6.15-18; Gv 1,1-18)

01vangeloIn principio era il Verbo. In principio: la Parola. Giovanni non invita stelle e pastori o angeli nel suo racconto del Natale. Nessun censimento, nessun cammino nella notte, Giovanni nella pagina natalizia scava fino a trovare l’essenza delle cose. Scava fino a trovare le parole che stanno nel cuore profondo degli eventi, nel cuore del Natale per come lo hanno raccontato gli altri evangelisti, nel cuore della vita per come tentiamo di raccontarla noi giorno dopo giorno. Giovanni scava e arriva all’essenziale.
Partendo dall’ inizio: in principio. Ed è già regalo per noi, sentire sulle nostre vite questo invito all’Inizio. A ricominciare. Una possibilità posta nel cuore di una vita, la nostra, che già si è giocata, già ha scelto, già ha sbagliato… ma adesso, oggi è Natale, ed è il giorno in cui puoi dire “in principio”, giorno in cui la tua vita, grazie a un dono d’amore smisurato può trovare il coraggio di ricominciare.
Perché quando Giovanni dice “in principio” è a Genesi che pensa, alla prima pagina della Bibbia, dove la Parola di Dio traeva le cose dal nulla. Dove la parola di Dio era così potente da strappare dal caos una creazione ordinata all’Amore. Giovanni inizia il suo racconto di Gesù partendo dall’inizio, anche perché Gesù sarà segno visibile di quella parola capace di creazione. Gesù sarà quella parola capace di possibili ricominciamenti, di riportare a vita nuova, con parole potenti e credibili, parole di ricostituzione dell’umano, parole di guarigione, soprattutto quella interiore, il miracolo del perdono.
Ci mettiamo nel cuore di questo sempre nuovo inizio, di questa speranza che ricomincia, di questo respiro regalato al nostro fiato corto di speranza. Aiutaci Signore a sentire la verità di queste parole. Soprattutto quando crediamo che non ci sia più nulla da fare, quando pensiamo di aver già esaurito le nostre possibilità… in principio… danzi questa speranza vera nel nostro cuore, parole profetiche, a dire la possibilità di una rinascita profonda aggrappati alla tua Parola. Ecco perché Gesù nasce bambino. Unico simbolo credibile della vita che inizia. Contemplando il bambino del presepe preghiamo di trovare il coraggio di riprendere in mano quelle parti in ombra di noi, quelle zone di rigidità e di caos che tendiamo a nascondere. Riportiamole alla luce. Possiamo rinascere. Dobbiamo rinascere. Dalla sua parola che cerca le nostre vite. Dalla Sua parola che, narrando con misericordia le nostre storie, ci strappa dalle tenebre della paura.

don Alessandro Deho’