Papa Francesco: “Preghiamo perché mi aiutino nel mio ministero”

Il Papa ha annunciato i nomi dei 13 cardinali che riceveranno la porpora nel Concistoro del 28 novembre

41Papa_Francesco“Preghiamo per i nuovi cardinali, affinché, confermando la loro adesione a Cristo, mi aiutino nel mio ministero di vescovo di Roma, per il bene di tutto il santo popolo fedele di Dio”: con queste parole Papa Francesco – a sorpresa – ha annunciato direttamente ai fedeli, come è ormai sua consuetudine, la creazione di 13 nuovi cardinali, nell’apposito Concistoro – il settimo del pontificato – in programma il 28 novembre, vigilia della 1a domenica di Avvento. Sei sono italiani: tre elettori (più sei di altra nazionalità) e altrettanti non elettori (più uno), cioè non presenti in un eventuale Conclave in quanto ultraottantenni.
Tra di loro, anche un parroco e un religioso non ancora vescovo. Con il Concistoro del 28 novembre i cardinali diventeranno 232, di cui 128 elettori, otto in più rispetto al limine massimo di 120 stabilito da Paolo VI, ma più volte superato dai suoi successori. Dopo il prossimo Concistoro i cardinali elettori creati da Papa Francesco saranno 73, rispetto ai 39 di Benedetto XVI e ai 16 di Giovanni Paolo II. Gli europei saranno 53 (di cui 22 italiani), 24 i latinoamericani, 18 gli africani, 16 gli asiatici, 13 i nordamericani, 4 i provenienti dall’Oceania.
Il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ricordando che i nuovi porporati annunciati “sono frutto e dono delle nostre comunità”, si è detto “certo che sapranno vivere questa nuova responsabilità con intensità e umiltà”.

Mons. Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena
Mons. Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena

A guidare la lista dei cardinali italiani elettori è mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del Consiglio dei cardinali che aiutano il Papa nella sua opera di riforma della Curia Romana, di recente è stato nominato dal Santo Padre prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, al posto di mons. Becciu.
Mons. Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e segretario della Commissione episcopale per le Migrazioni della Cei, è noto per il suo impegno a fianco dei rom.

Fratel Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi
Fratel Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi

Ad arrivare alla porpora senza essere ancora vescovo è invece fratel Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, città natale del “poverello” a cui il primo Papa della storia che ha scelto di prendere il suo nome è molto legato. “Scherzi da Papa”, il commento a caldo del francescano dopo l’annuncio della sua nomina: “Accolgo con riconoscenza e gioia questa notizia in spirito di obbedienza alla Chiesa e di servizio all’umanità in un tempo così difficile per tutti noi. Affido a San Francesco il mio cammino e faccio mie le sue parole di fratellanza”.
Tre, infine, i cardinali italiani non elettori: mons. Silvano Tomasi, arcivescovo titolare di Asolo e nunzio apostolico; padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia; mons. Enrico Feroci, parroco a Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva e ex direttore della Caritas di Roma.

Mons. Wilton Gregory, arcivescovo di Washington
Mons. Wilton Gregory, arcivescovo di Washington

Tra i nuovi cardinali non italiani, una “prima assoluta” per il Ruanda e il sultanato del Brunei, a conferma della caratura sempre più universale impressa al Collegio cardinalizio da Papa Francesco. Riceveranno infatti la berretta mons. Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali, capitale dello stato africano, e mons. Cornelius Sim, vescovo titolare di Puzia di Numidia e vicario apostolico di Brunei.
Il primo della lista delle future porpore è mons. Mario Grech, di recente nominato segretario generale del Sinodo dei vescovi come successore del card. Lorenzo Baldisseri. Saranno cardinali elettori anche mons. Wilton D. Gregory, arcivescovo di Washington, il primo cardinale afroamericano; mons. José F. Avincula, arcivescovo di Capiz, nelle Filippine, e mons. Celestino Aòs Braco, arcivescovo di Santiago del Cile.
Papa Francesco, oltre ai tre cardinali italiani non elettori, ha deciso infine di unire al Collegio cardinalizio mons. Felipe Arizmendi Esquivel, vescovo emerito di San Cristobal de Las Casas, in Messico.

M.M.N. – Agensir