Da lunedì 18 maggio. Il vescovo Giovanni: sabato 30 maggio la celebrazione della Messa Crismale
“È una grande gioia per le nostre Chiese poter tornare a vivere con il popolo le celebrazioni liturgiche, poter riprendere la condivisione della mensa eucaristica”. Così i vescovi della Toscana in una lettera alle comunità pubblicata lo scorso 8 maggio, a due mesi esatti di distanza da quell’8 marzo che resterà nella storia per aver decretato lo “stop” alle messe con presenza di popolo nelle parrocchie italiane, a seguito del diffondersi della pandemia di Covid-19. Una sospensione che ha interessato non solo la vita ordinaria delle comunità, ma ha anche riguardato la celebrazione della Pasqua, cuore e fonte della liturgia della Chiesa.
Adesso, con tutte le cautele e le precauzioni del caso, dalla data del 18 maggio riprenderanno le celebrazioni “pubbliche” nelle parrocchie nella consapevolezza che la prudenza sarà la stella polare che indirizzerà le comunità. Si apre, quindi, una fase in cui ciascuno è invitato ad agire con responsabilità, adottando tutti gli accorgimenti necessari per mettere in atto, nelle diverse situazioni, le misure indicate nel Protocollo del Ministero dell’Interno, firmato lo scorso 7 maggio.
Il documento indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in caso di celebrazioni liturgiche, l’igienizzazione dei luoghi stessi e degli oggetti, le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti, la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali.
Le parrocchie grandi e piccole al lavoro per la ripresa
Sulla situazione in vista del ritorno dei fedeli alle messe, abbiamo sentito due sacerdoti diocesani, che svolgono il loro ministero in due zone diverse della diocesi (aree di costa e Alta Lunigiana) e in parrocchie di diversa grandezza. Don Marino Navalesi è parroco di Avenza, una comunità che comprende circa 11mila abitanti; un numero che rimane stabile anche in estate, quando molti avenzini si trasferiscono a Marina di Carrara, rimpiazzati da un certo numero di turisti. I progetti per rendere la chiesa idonea alle norme previste sono già a buon punto. Osservando la distanza indicata di 1 metro, saranno disponibili 95 posti, più che sufficienti per le messe feriali. Per quelle festive, invece, si prevede una duplice modalità: la messa delle 7, meno frequentata, sarà celebrata in chiesa; mentre la prefestiva delle 18,30 e le tre della domenica (ore 8,30 – 10 – 21) si celebreranno all’aperto nel giardino di Casa Pellini: lì, sempre nel rispetto delle distanze, saranno disponibili circa 250 posti. In caso di pioggia, saranno celebrate (ovviamente in chiesa) due messe prefestive – alle 17 e alle 18,30 – e 5 la domenica: agli orari sopra riportati si aggiungerà una celebrazione alle 11,30. Questo grazie alla presenza del vice parroco, di cappellani e di alcuni diaconi. La Confraternita e gli Scout aiuteranno per ordinare l’entrata e l’uscita dei fedeli. I parrocchiani si sono già resi disponibili per le pulizie a fondo dell’edificio prima della riapertura.
La chiesa di Casalina, sede della parrocchia di Valdantena
Don Andrea Forni, che ha in cura un certo numero di parrocchie nei dintorni di Pontremoli, tutte con un numero di abitanti limitato, sta verificando in questi giorni la disponibilità dei parrocchiani a collaborare nella preparazione delle chiese. Negli incontri che sta svolgendo ha potuto rilevare qualche perplessità legata ai timori per la possibilità di contagio. I fedeli si sono comunque detti disponibili alla collaborazione, con l’obiettivo di mettere tutto in ordine per la ripresa di sabato 23 e domenica 24 maggio, dando per scontata la necessità di una pulizia iniziale più approfondita. I numeri dei posti disponibili nelle varie chiese dovrebbero in genere soddisfare le esigenze in tempi normali; se in estate dovesse esserci un rientro massiccio (come accade di solito in quella stagione), restando invariate le disposizioni attuali, potrebbe presentarsi qualche problema in più.
A sua volta, l’Ufficio Liturgico diocesano ha indirizzato alle parrocchie una nota dettagliata per accompagnare questo tempo di ripresa delle celebrazioni. Non sarà un ritorno alla “normalità” quanto piuttosto una serie di impegni e di responsabilità per permettere alle comunità parrocchiali di partecipare all’Eucarestia con le dovute cautele. Tra le indicazioni fornite dall’Ufficio emerge soprattutto il divieto di assembramento all’entrata delle chiese e nei locali annessi, per esempio le sacrestie. Sarà compito del parroco quello di calcolare il numero delle persone che la chiesa può contenere, secondo la distanza minima di sicurezza di almeno un metro laterale e frontale. In questo senso, è bene che il parroco sia coadiuvato da alcuni collaboratori nel gestire l’ingresso e l’uscita dalla chiesa, così come gli spostamenti interni all’edificio.
La distribuzione della Comunione avverrà con guanti monouso e tutte le misure prudenziali da parte del celebrante. I fedeli, dal canto loro, potranno accedere ai luoghi con mascherina, mentre nelle parrocchie particolarmente numerose verranno programmate più celebrazioni. Inoltre, in presenza di sintomi influenzali e di temperatura corporea superiore ai 37,5° C, i fedeli sono tenuti a rimanere a casa, così pure nel caso in cui siano entrati in contatto con persone positive al Covid-19 nei giorni precedenti la celebrazione.
Particolare attenzione dovrà poi essere rivolta alle operazioni di igienizzazione dei luoghi di culto e delle suppellettili: in questo senso, anche, l’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali ha fornito indicazioni utili.
“I tempi difficili non sono finiti – ha scritto il vescovo Giovanni ai sacerdoti per l’occasione – la stessa epidemia non è ancora sotto controllo, così la prudenza nei comportamenti deve restare alta”.
Nella stessa lettera, mons. Santucci evidenzia inoltre come questi mesi abbiano in realtà fatto emergere tante risorse di vicinanza, di carità, di servizio e portato alla riscoperta dell’importanza della preghiera e dell’ascolto della Parola di Dio. Ha anche sottolineato come sia bene interrompere le trasmissioni delle celebrazioni con i vari strumenti digitali.
In linea con gli orientamenti dei vescovi della Toscana, infine, il vescovo ha annunciato che sabato 30 maggio, al mattino, in cattedrale a Massa si potrà celebrare la Messa Crismale, ma senza la presenza dei fedeli. (df)