
La celebrazione nella Domenica delle Palme
Il Vescovo Giovanni ha commemorato l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, nella cattedrale di Massa, presiedendo la celebrazione, a porte chiuse, trasmessa in streaming sulla pagina facebook del Seminario Vescovile ‘SS. Ambrogio e Carlo’ di Massa. Erano presenti il parroco della cattedrale mons. Giulio Rossi, i diaconi Luca Signanini e SilvioTognarelli e poche altre persone addette al servizio liturgico essenziale.
La celebrazione è iniziata nella cappella delle Stimmate, nella quale il Vescovo ha benedetto alcuni rami di palme. Si è quindi avviato, come vuole il rito, verso l’altare maggiore, mentre veniva cantata l’antifona gregoriana ‘Pueri hebraeorum’. Due diaconi e il cerimoniere don Emanuele Borserini hanno letto il racconto della ‘Passione’ tratto dal Vangelo di Matteo. Intensa è stata l’omelia di mons. Santucci.
“In questa giornata delle Palme, la domenica di Passione, ricordiamo l’ingresso di Gesù in Gerusalemme. La gente che lo acclamo, lo riconosce e lo esalta come profeta. ‘Benedetto colui che viene nel nome del Signore’, gridano al suo passaggio. Ci sono i rami che si agitano, lui cavalca un’asina, la gente stende i mantelli per terra, davanti a lui. È un trionfo. Ma cosa avrà pensato Gesù? Non dice una parola, in quella occasione. Poi abbiamo ascoltato il racconto dell’Ultima Cena: ‘Uno di voi mi tradirà!’. Il pane spezzato: ‘Questo è il mio Corpo’, il calice condiviso: ‘Questo è il mio sangue’. E il comando dato ai discepoli: ‘Fate questo in memoria di me!’. La narrazione prosegue poi con il racconto del Getsemani, la cattura con spade e bastoni, il processo davanti al Sinedrio, davanti a Pilato, la fuga degli apostoli, il rinnegamento di Pietro, la croce e la morte terribile, il sepolcro e il silenzio.
In streaming il triduo pasquale e la domenica di Pasqua
Le celebrazioni a porte chiuse, presiedute dal Vescovo nella Cattedrale di Massa saranno trasmesse in streaming secondo il seguente calendario:
– Giovedì Santo ore 20;
– Venerdì Santo ore 15;
– Sabato Santo ore 22;
– Domenica di Pasqua ore 10.
Il link per poterle vedere è il seguente: www.facebook/seminariovescovilemassa/; oppure basta cercare su facebook la pagina del Seminario Vescovile di Massa.
Nel racconto della Passione ci sono tante cose da guardare. Possiamo leggere e rileggere questo racconto del Vangelo e avremo sempre le stesse emozioni. Stasera vorrei proporre due riflessioni per cercare di comprendere come mai la liturgia metta insieme il momento del trionfo e quello della crocifissione. Il sommo sacerdote Caifa durante il processo nel Sinedrio, ad un certo punto, accusando Gesù di aver bestemmiato, si straccia le vesti. Quando Gesù muore, il velo del tempio si squarcia da cima a fondo. Perché Matteo ci racconta questi dettagli? Cosa possono significare per noi queste sottolineature a cui Matteo dà tanta importanza? Occorre riandare all’episodio di Aronne (Es 39) quando appunto viene descritto l’abito del sommo sacerdote il quale, da solo, poteva entrare nella tenda del ‘Sancta Sanctorum’ e offrire il sacrificio. Davanti a Gesù il sommo Sacerdote ha stracciato le sue vesti.
Perché? Perché il sacrificio antico non c’è più. C’è un sangue diverso da quello dei tori e dei capri: il sangue della nuova ed eterna alleanza. È il sangue di Gesù, versato per la salvezza e la redenzione. Il ‘sommo Sacerdote’della vecchia alleanza, non serve più. Ecco perché si strappa le vesti.
Il ‘velo’ era la separazione tra la parte più intima del tempio e il resto: nessuno lo poteva attraversare, tranne il sommo sacerdote, una volta all’anno, per entrare nel ‘Santo dei santi’ dove era custodia l’Arca dell’Alleanza. Ora quel velo è squarciato da cima a fondo. Non impedisce più l’accesso all’Arca e non c’è più divisione tra sacro e profano. Chi vuole potrà vedere e incontrare Dio perché – non lo dimentichiamo – Dio è Spirito e cerca ‘adoratori in Spirito e verità’. Gesù muore sulla croce e morendo distrugge la morte e libera l’uomo, riscattandolo dal suo peccato. Lui è l’unico Redentore e Salvatore. Il suo Vangelo è via di vita e di speranza e la Nuova legge che i credenti devono assumere è l’amore.
‘Vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi’. Stasera guardiamo a Gesù Crocifisso misura dell’Amore di Dio per noi”.
r.b.