
Si sono celebrate il 12 febbraio le esequie del can. mons. Giovanni Pasquelli nella chiesa di san Caprasio ad Aulla dove è stato parroco per trenta anni. La liturgia funebre, presieduta dal Vescovo Giovanni e concelebrata da numerosi confratelli, si è svolta in un clima di serenità e commozione, partecipata da una comunità riconoscente per il servizio sacerdotale ricevuto. Era presente con la famiglia la sorella Dorotea, cresciuta fin da piccola in casa con il fratello sacerdote. Il nipote musicista ha guidato il canto del coro e dell’assemblea.
Il Vescovo nell’omelia ha ripercorso la vita del sacerdote che si è svolta interamente nel comprensorio aullese: giovane vicario parrocchiale ad Aulla, parroco a Olivola, rettore del seminario minore di Aulla, parroco a san Caprasio e ultimamente a Serricciolo dove si è compiuto il suo transito. Commentando la lettera di san Paolo, il vescovo ha delineato l’identità e la missione del sacerdote che , animato dalla grazia, vive una vita totalmente donata. Al termine della messa, prima delle preghiere finali, il sindaco Roberto Valettini ha espresso con calore il saluto della cittadinanza di Aulla, ricordando alcuni fatti salienti della sua attività.
Poi il saluto commosso di don Marino Navalesi, suo figlio spirituale, letto da don Samuele, in quanto don Marino era in pellegrinaggio a Lourdes. Ecco le sue parole.
Mi permetto, nella più grande semplicità, di offrire a tutti Voi, ma soprattutto al “mio” parroco Don Giovanni Pasquelli, queste parole di stima e di ricordo. Sono a Lourdes, luogo caro che volentieri visito in questo periodo dell’anno, luogo che proprio con Lui, nel lontano 1995 ho conosciuto e cominciato ad amare…. Con tanto rammarico per non poter essere ora con Voi ho appreso da don Francesco e don Lucio la notizia della morte, una notizia ormai tristemente attesa dopo un tempo di sofferenza.
Ricordo che ad ogni funerale la Sua omelia iniziava sempre dicendo: ‘Sì, la morte è sempre dolorosa…’, ed è proprio cosi! Anche nel conforto della fede, il distacco umano dalle persone della propria vita è sempre doloroso, soprattutto quando queste ti sono state vicine e dalle quali davvero hai imparato tanto. Nonostante il tempo corra veloce, la Sua cadenza Garfagnina che mi raccomandava molte attenzioni spesso mi torna in mente nel cuore.
Sì, proprio un vero Garfagnino, ad un occhio superficiale poteva sembrare un po’ rude ed a volte distaccato, ma quando riusciva a mettere da parte la Sua timidezza, era un padre affettuoso e buono. Mai una parola fuori posto, attento alla Liturgia ed all’annuncio della Parola, un occhio vigile sul catechismo dei bambini e sulle tante attività. Potrei ricordare molte cose, come tante potreste ricordarne Voi, penso subito al mio Battesimo ed al bene che questo ha portato in me ed in Lui, tanti momenti belli e significativi come i festeggiamenti della Nostra amata Madonna Addolorata, la prima martellata di inizio lavori dell’abside, culminata con la scoperta miracolosa delle reliquie di San Caprasio.
Ricordo ancor di più l’attenzione paterna che ha avuto negli anni della mia formazione al Sacerdozio, la grande fiducia che ha sempre riposto in me, la Sua grande gioia alla mia ordinazione, la mia prima messa con la Sua lapidaria omelia. Grazie don Giovanni, buon viaggio verso quella luce che sempre ha annunciato ed atteso, che l’abbraccio con il Signore dell’Amore e della Misericordia sia per tutti noi certezza della Sua preghiera. Preghi ancora per me, per la nostra Chiesa e per i Suoi famigliari e davvero un arrivederci in Paradiso!
La salma è stata poi trasportata e sepolta a Careggine in Garfagnana, suo paese di nascita.